ARONA - 19.09.2015 - Una decina tra denunce
a piede libero e arresti, ma nessuno è finito in carcere: è il bilancio dell'operazione, coordinata dal sostituto procuratore di Verbania Gianluca Periani, che ha consentito di debellare una “centrale” dove vedevano la luce carte d'identità false. Un nutrito gruppo di giovanissimi, residenti nelle province di Verbania, Novara, Varese e Aosta, se le faceva realizzare per eludere i controlli e poter così consumare alcolici in discoteca pur non avendo ancora compiuto 18 anni. Le persone coinvolte sono tutte di nazionalità italiana. L'autore delle contraffazioni è un 19enne di Arona che sul suo computer aveva due cartelle: una contenente le riproduzioni degli originali dei documenti di riconoscimento, e un'altra con le copie adulterate in particolare nella data di nascita. Copie di buona qualità. Un altro 19enne di Arona ha fatto da intermediario. A entrare in azione sono stati i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Arona con cui hanno collaborato i loro colleghi di Verbania e Novara. Tutto ha avuto inizio quando le forze dell'ordine, durante un controllo di routine, hanno scoperto che la carta d'identità di una ragazza di Magenta, oggi sedicenne era falsa. I successivi accertamenti, comprese 133 perquisizioni domiciliari, hanno permesso agli inquirenti di risalire ai due aronesi. E al gruppo di “committenti”, ragazzi e ragazze tra i 16 e i 18 anni abitanti a Omegna (due), Arona, Gozzano, Borgomanero, Ispra e Aosta. Alcuni di loro sono ancora minorenni, altri hanno raggiunto la maggiore età da pochissimo tempo e hanno commesso il reato di cui sono accusati prima di avere compiuto i 18 anni.