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VERBANIA – 09.04.2015 – Unioni civili, donazione d’organi e presto anche il testamento biologico. È una piccola rivoluzione quella che il Comune di Verbania sta varando nel campo dei diritti ai cittadini. Il cambio di passo, un obiettivo primario per la giunta Marchionini, è coinciso con l’istituzione del registro delle unioni civili, che permetterà a una qualsiasi coppia anagrafica (purché convivente da almeno un anno), a prescindere dal sesso, di dichiarare il proprio status. Dopo il voto di dieci giorni fa in Consiglio comunale, martedì in giunta ci sarò l’ultimo passaggio burocratico. Dopodiché, da mercoledì 15 ci si potrà registrare.

Fin d’ora è invece in vigore un altro registro, quello dei donatori d’organi, che è stato presentato stamane a Palazzo di Città dal sindaco, dal vicesindaco Marinella Franzetti e dai vertici dell’Aido di Novara. Già da domani i cittadini che si presenteranno all’ufficio anagrafe a rinnovare la carta d’identità potranno far scrivere sopra la loro volontà (ma anche il diniego) a donare gli organi in caso di morte. Il Comune trasmetterà questa dichiarazione anche alla banca dati nazionale e, così, non servirà più alcun assenso posteriore perché la scelta espressa all’anagrafe avrà valore legale.

“È un fatto epocale – ha detto il vicepresidente dell’Aido di Novara-Vco, Stefano Rabozzi, intervenuto alla presentazione insieme al presidente onorario Luciano Codazzi – ed è molto importante che aderisca un comune capoluogo come Verbania. Che è il primo in assoluto (in provincia ci sono anche Domodossola e Gravellona, ndr), davanti anche a Torino e Novara. Per noi è un’ottima pubblicità anche verso le altre istituzioni. Ringraziamo il sindaco e la giunta per la sensibilità mostrata”.  

Dopo le unioni civili e le donazioni, il primo cittadino guarda già avanti. “Ho già chiesto all’Anagrafe di iniziare a lavorare sul regolamento del cosiddetto “testamento biologico” – annuncia Marchionini – per far sì che ciascuno possa esprimere la volontà o meno di essere rianimato e curato in caso sia incosciente. È un tema che ci sta a cuore e al quale guardiamo con attenzione e con spirito di innovazione”.