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mini idro

BAVENO - 14.04.2019 - I proprietari delle centraline

mini-hydro promettono battaglia. All'appello al governo lanciato nelle scorse settimane affinché vengano ripristinati gli incentivi per la produzione di energia pulita, la sezione provinciale di FederIdroelettrica -l'associazione di categoria che raggruppa chi possiede centrali idroelettriche sui torrenti e fiumi del Vco- torna a farsi sentire. Nei giorni scorsi a Baveno s'è tenuta 'assemblea ordinaria nella quale il presidente Paolo Picco ha fatto il punto: “Nonostante il grande sforzo, sul tema principale attorno al quale ruota il destino dell’idroelettrico nel breve periodo, ovvero il decreto Fer, l’atteggiamento del governo è stato sconfortante. Ciò nonostante il parere negativo della Conferenza Stato-Regioni e i 38 quesiti posti dall’Ue sulla bozza di decreto. Siamo qui per garantire il nostro impegno in questa battaglia”. E’ stato detto che di questo passo l’Italia non sarà in grado di tenere fede agli impegni presi con l’Ue sull percentuale di produzione di energia rinnovabile. "Nello specifico, nel nostro Paese la fonte idraulica ad oggi risulta essere quella, tra i paesi più sviluppati, meno sfruttata". Tra le soluzioni proposte uno scambio sul posto più allargato introducendo il concetto di comunità energetiche, oppure una ridefinizione dei prezzi minimi garantiti ampliati a fasce maggiori di producibilità.