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mercurio poliz

VERBANIA – 16.04.2019 – È stata (anche) una questione

di tecnologia. L’uso dell’occhio "intelligente" di una telecamera e i moderni sistemi digitali hanno permesso alla polizia di trovare una moto rubata avviando un’indagine chiusa con l’identificazione del ricettatore e la sua condanna in primo grado. Il 5 luglio del 2017, in via sperimentale e con l’appoggio dei colleghi di Torino, la questura del Vco portò sulle strade della provincia il sistema “Mercurio”, cioè una telecamera digitale installata nella parte anteriore di un’autopattuglia collegata a un tablet da 10 pollici posizionato sul cruscotto. Una telecamera “intelligente”, che scansiona le targhe dei veicoli che incrocia, avviando in automatico un controllo in banca dati su quei mezzi denunciati come rubati o privi di revisione e/o assicurazione.

Alle 17 di quel mercoledì estivo l’occhio digitale si soffermò su un maxiscooter Yamaha T-max di colore blu che, parcheggiato in viale Azari a Pallanza, risultava essere stato rubato a Torino la sera del 26 ottobre dell’anno prima. Indirizzati dall'allarme fornito dalla tecnologia, i poliziotti l’ispezionarono trovando il nottolino dell’accensione rotto (segno che era stato forzato) e il vano portadocumenti aperto. All’interno rinvennero un Corano, un pacchetto di sigarette, un cappellino da baseball, 4,50 euro in monetine ma, soprattutto, un coltello a serramanico da 21 centimetri (8,5 di sola lama) e i documenti d’identità di un 25enne marocchino domiciliato a Renco.

Il successivo controllo effettuato a partire dall’identità permise alla polizia di individuarlo come un pregiudicato che lavorava come pizzaiolo in un locale della città. Gli agenti fecero così visita al titolare, che confermò loro che il dipendente andava e veniva al bar-pizzeria in sella allo scooterone Yamaha. Da qui scattò la denuncia per ricettazione e per il possesso ingiustificato del coltello. Processato con rito abbreviato, il marocchino è stato condannato a 9 mesi e 300 euro di multa. L’accusa aveva chiesto un anno, 4 mesi, 10 giorni e 600 euro di multa.