VERBANIA – 21.09.2015 – All’inferno andata e ritorno,
in 72 ore e a mezzo stampa. È questo il percorso della Provincia del Vco che nel più “pazzo” fine settimana della sua breve esistenza (23 anni) è passata dall’essere spacciata a risorgere dalle sue ceneri come l’araba fenice. Il prologo è di venerdì e lo fornisce il presidente Stefano Costa, che affida a un comunicato stampa il resoconto dell’incontro tra la Regione e le otto province piemontesi nel quale sono stati prospettati accordi economici per chiudere i ricorsi pendenti contro Torino sui tagli sulle funzioni delegate (quei servizi che la Provincia gestisce per conto della Regione). Costa aveva confermato il “no” alla proposta avanzata dal vicepresidente Aldo Reschigna lamentandosi, ma anche dichiarando il prossimo default a meno di “qualche magia dell'ultimo momento assai improbabile”.
Venerdì la Provincia era – stando al suo presidente – spacciata. Già in serata, però, dal suo profilo Facebook l’onorevole Enrico Borghi, che non è parte in causa essendo parlamentare ma che appartiene al Pd, lo stesso partito di Reschigna e Costa, scriveva “rispetto alle richieste di interviste che sto ricevendo in queste ore sul futuro finanziario della Provincia, mi sento di dire che stiamo lavorando in squadra con @AldoReschigna e @StefanoCosta e che faremo di tutto per evitare il dissesto finanziario dell'ente. Dopodiché parleranno i fatti”.
Trascorso un fine settimana perfetto dal punto di vista meteo, questa sera i consiglieri provinciali si sono presentati al Tecnoparco per celebrare l’annunciato (dal presidente) funerale della Provincia. Costa, però, ha estratto dal cilindro quella “magia dell’ultimo momento assai improbabile” di cui parlava venerdì, annunciando che la Regione sta lavorando per assegnare al Vco tre milioni di euro con i quali si eviterà il default. La Provincia è salva e, difatti, Borghi ha subito commentato, sempre via social network, “Come avevo preannunciato, ora parlano i fatti”.
Venerdì i soldi non c’erano, lunedì i soldi sono comparsi. E una Provincia già quasi sepolta s’è ridestata come un novello Lazzaro tra le benedizioni dei suoi amministratori. Nel tour verso l’inferno (e ritorno) servito via comunicato ai giornali e con annessa parentesi “social”, resta l’interrogativo di che cosa sia successo in questo breve, pazzo weekend di settembre.