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associazione ossola conferenza famiglia

DOMODOSSOLA- 21-04-2019- “Un viaggio nel mondo delle famiglie, tra diritti affermati e negati, di coppie sposate e non, eterosessuali, gay, genitori single e bimbi” per fare chiarezza sia da un punto di vista giuridico, sia sociologico, su un argomento di grande attualità.

Mercoledì 17 marzo, nella sala del ristorante Corona di Domodossola, presente un pubblico numeroso in considerazione del tema trattato, Debora Ferrara giornalista del settimanale Eco Risveglio, nella sua veste di moderatore dell'incontro, ha presentato i partecipanti al dibattito: avv. Carlo Crapanzano giudice di pace onorario al Tribunale di Verbania, avv. Marco Marchioni presidente dell'ordine degli avvocati del foro di Verbania, avv. Lisa Tamaro consigliere di parità della provincia del Vco e prof. Pierdavide Guenzi docente di teologia all'Università Cattolica di Milano.

Ha esordito Crapanzano ricordando la lunga storia legislativa delle maggiori riforme intervenute in Italia negli ultimi 45 anni, che hanno modificato profondamente la legislazione precedente, relativa alle materie tema della conferenza.

Prima fra tutte la legge 898/1970 che ha introdotto in Italia il divorzio; a seguire la legge 143bis che consentiva alla moglie di aggiungere al proprio cognome quello del marito (attualmente una sentenza della C.C. consente, se i coniugi sono consenzienti, di dare entrambi i cognomi ai propri figli); la legge 151/1975 sul nuovo diritto di famiglia; la legge 194/1978 sull'autorizzazione all'interruzione della gravidanza; la legge 442/1981 sull'abrogazione del delitto d'onore e del matrimonio riparatore; la legge 164/1982 sul riconoscimento della transessualità (con aggiornamento della sentenza della C.C. dell'anno 2017 sulla inutilità dell'intervento chirurgico); la legge 40/2004 sulla procreazione assistita; la legge 54/2006 sulla separazione dei genitori e l'affidamento dei figli minori; la legge 219/2009 sull'annullamento delle differenze tra figli legittimi e figli naturali; la legge 76/2016 sulle unioni civili e le convivenze di fatto. Infine ha ricordato che è in discussione al Parlamento un DL che autorizzi i promessi sposi a sottoscrivere un contratto prematrimoniale, oltre a una proposta di legge del senatore Simone Pillon sulla famiglia, che sta sollevando parecchie perplessità, in particolare dalle parlamentari di sesso femminile.

Tamaro ha affrontato in particolare l'argomento dell'affidamento dei minori in caso di separazione tra coniugi e le modalità relative all'erogazione dell'assegno di mantenimento al soggetto più debole, per altro quasi sempre la moglie.

Ha sottolineato, inoltre, che attualmente sono molte le separazioni altamente conflittuali e, come conseguenza, il rapporto litigioso tra i coniugi si ripercuote, purtroppo negativamente, sullo stato emotivo del minore.

Ha quindi precisato che l'attuale giurisprudenza ha rivisto recentemente le norme per il conteggio del contributo mensile, soprattutto per ciò che riguarda la capacità lavorativa del coniuge più debole, in quanto l'importo da erogare non deve essere solamente rapportato alla capacità contributiva dell'altro coniuge. Tra l'altro, la quantificazione di tale assegno deve essere anche rapportata sia al contributo dato alla famiglia dal coniuge debole durante il matrimonio, sia alla durata stessa del rapporto.

Tamaro ha concluso esprimendo dubbi sulla validità di nomina di mediatori prima di presentarsi al giudice, prevista nel disegno di legge Pillon.

Marchioni, a sua volta, ha sottolineato le difficoltà che il più delle volte comporta l'affidamento dei minori ai genitori. Poiché nella maggior parte dei casi l'affidamento del minore viene assegnato alla moglie, prima dell'anno 2006 arrivava a una percentuale superiore all'80%, questa escludeva, quasi sempre, nella maniera più totale l'ex marito dall'educazione del figlio, demandandogli solo la funzione di “bancomat”.

Attualmente la giurisprudenza prevede l'affidamento condiviso ma, contrariamente a quanto previsto sulla carta, la realtà si prospetta totalmente diversa per la maggior parte dei casi.

A suo avviso, solo quando si consoliderà nella nostra società una cultura di effettiva parificazione uomo-donna, forse si potranno riscontrare situazioni di vero equilibrio.

Confermando inoltre che la separazione non recide il vincolo matrimoniale, ha precisato che l'assegno di separazione non deve necessariamente coincidere con l'assegno divorzile, contrariamente a quanto ritenuto dal coniuge più debole.

A concluso l'evento don Guenzi, sottolineando la posizione della Chiesa Cattolica che, ovviamente, non sempre può allinearsi sulle posizioni laiche dello stato.

Confermando che la famiglia naturale si deve basare su legami giuridici e antropologici, ma fondamentale deve risultare l'aspetto generativo del rapporto. A concluso poi, in riferimento alla proposta del senatore Pillon, che la donna non deve essere schiava del marito, anzi a tale proposito ha ricordato le parole di San Paolo “Mariti amate le vostre mogli”.

Piero Pagani