VERBANIA – 23.09.2015 – Sette domande da “sì” o “no”
e una aperta per disegnare la “sanità che vorrei”. Con un sondaggio d’opinione che sarà distribuito sabato in piazza Ranzoni a Verbania (dalle 9 alle 18) il club "Forza Silvio" di Verbania torna a proporre a Verbania la questione sanità. Corre il conto alla rovescia per la decisione sulla cancellazione di uno dei due Dea del Vco e accelera la mobilitazione. “Noi – dice Michael Immovilli, che è anche consigliere comunale – restiamo della stessa idea di un anno fa: devono restare due Dea. Però chiediamo il parere della gente”.
Sintetizzate, le sei domande chiuse chiedono al cittadino se è d’accordo sulla chiusura di un Dea, se è giusto sostituirlo con la medicina territoriale, se sa che cosa è un Dea, se sa che cosa è la medicina territoriale, se vuole l’ospedale unico, se è fattibile il futuro del “Castelli” con una gestione mista pubblico-privata, se vuole il mantenimento dei due Dea.
“Vedremo i risultati – dicono da “Forza Silvio” Immovilli, insieme a Francesco Sirtori, Adrian Chidu e Francesca Accetta – e ne capiremo di più. Abbiamo la sensazione che i cittadini siano poco informati. Noi, che abbiamo sempre evidenziato i danni irreparabili di questa scelta, ci stiamo muovendo per far conoscere il problema anche ai media nazionali e abbiamo organizzato un convegno”.
Il 9 ottobre, al Chiostro (ore 20,30), si terrà una serata aperta a tutti, nella quale s’annunciano come relatori le voci “fuori dal coro” rispetto alla dottrina della Regione sulla sanità. Ci saranno Bernardino Gallo di Sos Ossola, il pediatra domese Fabrizio Comaita (fautori dell’unico Dea a Domo) e il medico omegnese Laura Franzosi, ma è stato invitato anche il verbanese Carlo Bava, scettico sul progetto di medicina territoriale che dovrebbe sostituire il modello dei due Dea.