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CRODO- 25-09-2015- La Giunta dell'Unione Montana Alta Ossola ha

recentemente avuto modo di esaminare la bozza del nuovo Piano Paesaggistico Regionale che la Regione Piemonte sta elaborando in vista di una sua prossima pubblicazione, dopo un’attenta lettura e valutazione del piano e di tutti suoi elaborati, la Giunta, oltre a rilevare e segnalare una serie di errori formali e sostanziali, osserva come il Ppr può essere un'importante occasione per rimodulare i vincoli in modo tale da poter preservare efficacemente il territorio laddove ne sia meritevole e, contestualmente, escludere zone che, seppure gravitanti nelle fasce di 150 m dai corsi d’acqua - vincolo che il Piano vorrebbe per tutto il territorio - risultino, già da prima dell’imposizione del vincolo, fortemente compromesse, come le aree industriali o i contesti urbani edificati. In questo modo, secondo la Giunta si otterrebbe il doppio risultato di tutelare le zone meritevoli di conservazione, esterne a quelle elencate dal D.Lgs.42/04, e svincolare zone che per la loro natura non risultano avere valenza paesaggistica. Poiché l’approvazione del Ppr comporterebbe implicitamente l’adeguamento, entro due anni, dei diversi Piani Regolatori al Ppr, questo si tradurrebbe in ulteriori costi (in termini di Varianti) per le Amministrazioni che hanno appena approvato, in linea con la normativa più recente, i propri P.R.G.C.; anche per questo motivo è necessario che le azioni di adeguamento siano concordate con il Ministero, prevedendo che prevedendo almeno che la Soprintendenza partecipi alle conferenze di copianificazione, rispettandone i tempi. La Giunta pone inoltre l'accento sul fatto che il Ppr debba essere interpretato come strumento per uno sviluppo sostenibile del territorio e non solamente come mezzo di contrasto all'antropizzazione e al consumo del territorio, intento nobilissimo, ma in un ambito nel quale il territorio del VCO è già all'avanguardia: tra il 1991 e il 2005, la percentuale del consumo del territorio della Provincia Azzurra è del 2,9% contro una media regionale del 5,4%.

Altro punto su cui la Giunta pone l'accento è che buona parte del patrimonio edilizio dell'Alta Ossola è inserita in porzioni di territorio ascritti alla classe geologica III, il che di fatto impedirebbe di procedere con attività edilizie di recupero o trasformazione d'uso. È quindi indispensabile sviluppare aree di insediamento in classi geologiche più sicure (Classi I e II) che spesso sono insediate lungo le vie e le strade di collegamento delle valli.

La Giunta chiede quindi di far salve in via generale le previsioni dei Piani Regolatori vigenti, poiché gli stessi sono state approvati dalla Regione, anche per quanto concerne gli aspetti ambientali, e quindi ritenuti congrui; tra le linee strategiche del Ppr si legge quale obiettivo specifico il recupero del patrimonio edilizio storico; obiettivo lodevole, si dovrebbe però attuare uno sforzo, concertato con tutti i Settori Regionali aventi competenza in materia urbanistica, edilizia e igienico/sanitaria, in modo tale da evitare che ogniqualvolta si giunga alla fase di approvazione di Piani Regolatori e loro Varianti, e successivamente, in fase di esame dei singoli progetti edilizi, vengano drasticamente limitati tutti gli interventi di recupero di detti fabbricati che prevedano ogni qualsiasi sorta di adeguamenti, nella maggior parte dei casi volti a una migliore qualità di vita per chi li andrà ad abitare; meglio sarebbe prevedere anche dei contributi economici finalizzati ad incentivare il recupero e la conservazione delle tipologie architettoniche tradizionali. Vista l’importanza e la delicatezza dell’argomento trattato per le sue ricadute, anche sociali, si ritiene indispensabile che si prosegua attraverso il coinvolgimento delle singole realtà territoriali.