VERBANIA – 28.09.2015 – Un risultato bulgaro, da plebiscito.
Il 100% con cui i cittadini di Verbania che sabato hanno raccolto l’invito a votare il sondaggio sulla sanità proposto in piazza Ranzoni dal club Forza Silvio è un dato che non può essere assunto con un valore statistico. Per diversi motivi: il proponente, che è sempre un movimento politico orientato da una parte; i quesiti, formulati per conoscere un’opinione ma pur sempre schierati a favore di una posizione predefinita; e la platea degli interrogati, che non ha nulla del campione statistico.
Il dato che emerge dai 108 fogli – i “votanti” sono un po’ di più perché qualcuno ha risposto individualmente pur essendo in famiglia o in gruppo – raccolti è, comunque, quello che la riforma della sanità così come è stata pensata, cioè tagliando un Dea, non piace. Non si spiegherebbe altrimenti il 100% incassato dalle domande sul mantenimento dei due Dea e sulla riorganizzazione sanitaria. Il fatto che il 62% del campione dichiara di conoscere la medicina territoriale è, invece, il segno che una certa informazione è stata portata avanti nell’ultimo anno, da quando cioè la Regione annunciò il taglio di un Dea entro pochi giorni e poi congelò tutto di dodici mesi.
Il valore statistico è quel che è ma, obiettivamente, non ebbe un successo maggiore – in proporzione, visto il soggetto proponente – il referendum-consultazione che la Provincia sotto la gestione di centrosinistra di Paolo Ravaioli (eletto anche sulla spinta emotiva del no all’ospedale unico) propose sull’argomento, uscendo con una posizione che portò alla nascita dell’ospedale unico plurisede pensionato l’anno scorso con la già citata riforma regionale ancora da definire.
I membri di Forza Silvio, soddisfatti, parlano di “grande partecipazione” e guarda con attenzione al prossimo appuntamento, il convegno del 9 ottobre al Chiostro sul futuro della sanità.