VERBANIA – 29.09-2015 – La crisi scoppiò
il giorno in cui lei, tornando a casa, non lo trovò più e s’accorse che con lui erano spariti denaro, valori, le auto e i libretti di risparmio dei due figli piccoli. Da allora il già difficile rapporto tra due giovani verbanesi, ex conviventi che insieme hanno messo al mondo due bambini, è andato sempre più degenerando fino al giorno in cui lui, andando in casa, ebbe una discussione e le usò violenza.
Violenza sessuale, maltrattamenti e violazione degli obblighi di assistenza familiare sono i reati che la Procura contesta a un 38enne verbanese. Reati gravi, che sarebbero stati commessi nel corso del 2014 e per i quali il giovane rischia una pensante condanna.
Oggi di fronte al collegio giudicante e dopo che nell’ultima udienza erano stati accorpati due procedimenti e s’era concordato l’elenco delle persone da sentire, sono comparsi numerosi testi tra i quali, oltre alla parte offesa e a alcuni parenti di lei e dell’imputato, il poliziotto intervenuto la sera in cui la donna sporse denuncia per violenza, il ginecologo dell’ospedale che la visitò e un esperto tecnico della difesa, che ha chiesto ai giudici che venisse disposta una perizia terza. Il collegio non ha accettato e ha rinviato il processo – che s’è tenuto a porte chiuse – a novembre per la discussione e la sentenza.