VERBANIA – 01.10.2015 – Nel pugilato si definirebbe
un kappaò tecnico. La mancanza del numero legale che nella notte ha chiuso anzitempo il Consiglio comunale di Verbania e fatto saltare la prima variazione di bilancio è un colpo andato a segno, che però non smonta in alcun modo la maggioranza di centrosinistra. Dal sindaco Silvia Marchionini al capogruppo Davide Lo Duca tutti sottolineano che le assenze – cinque del Pd: Marinella Ferraris, Liliana Maglitto, Paola Ruffatto, Pier Giorgio Varini e Gianluca Zappoli – non sono “tattiche”, ma dovute a impegni preventivati e a emergenze dell’ultimo minuto (e dire che lunedì sera s’è anche tenuta una riunione di maggioranza). Nessun maldipancista, assicurano riducendo l’incidente a una leggerezza e, anzi, ribaltando sulla minoranza la responsabilità di bloccare progetti utili per la città. Dai gruppi di minoranza, oltre al giudizio politico sulla carenza cronica di numeri, arriva anche un’altra sottolineatura: alla base dell’uscita dall’aula c’è anche la pregiudiziale di legittimità della delibera espressa da Stefania Minore (Lega Nord) sulla quale ha insistito con una certa veemenza Michael Immovilli di Forza Silvio nel fuori programma a fine seduta ripreso in video e audio (guarda qui) dal collega Adrian Chifu.
Nelle prossime ore si deciderà sula riconvocazione del Consiglio comunale e d’ora i poi la maggioranza, che sui numeri ha spesso “ballato” negli ultimi mesi, dovrà stare molto attenta, magari mettendo da parte il tatto e, come avvenuto in passato, chiedendo ai compagni il “sacrificio” della presenza, come fece il compianto Arturo Todisco, portato in aula dai colleghi nonostante non fosse in grado di camminare per un problema a una gamba. E, poiché stanotte le assenze erano tali già dalla prima ora del Consiglio, forse sarà il caso di ricorrere alla telefonata d’urgenza che convoca gli assenti che si trovano a portata di Palazzo Flaim.