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scorpio

VERBANIA – 28.06.2019 – Passi per il serpente,

ma lo scorpione proprio no. È suonata così la “lezione” che i carabinieri forestali hanno impartito sotto forma di denuncia, poi tramutata in un decreto penale, a un varesino amante di rettili e insetti. Il “caso”, oggi in discussione al Tribunale di Verbania, nacque per l’allarme lanciato dall’amministratore del residence di Oggebbio nel quale, nel 2017, alloggiava l’imputato, che si trovava nel Vco per lavoro. Quest’ultimo avrebbe riferito al responsabile della struttura che dalla sua stanza erano sparite (non è mai stata sporta denuncia di furto) le teche contenenti un serpente e uno scorpione. L’amministratore, preoccupato che quelle specie potessero scorazzare nel parco del residence, lo segnalò alle autorità. I controlli furono affidati ai carabinieri forestali del Nipaf – Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale, il cui personale, sentiti alcuni testimoni, venne a sapere che nella stanza del varesino erano state effettivamente viste da un tecnico manutentore le teche scomparse. In una vi era un serpente del grano (Elaphe Guttata il nome scientifico), specie originaria dell’America assai diffusa come animale d’affezione, nell’altra uno scorpione che i militari ritennero pericoloso e velenoso perché –così fu riferito– mostrava il pungiglione, caratteristica che lo distingue dalle specie locali, che sono innocue. Deducendo trattarsi di un tipo di scorpione esotico, i Forestali denunciarono il varesino per la detenzione di un esemplare di animale pericoloso non autorizzato.