VERBANIA – 06.10.2015 – C’eravamo tanto amati…
In casa Verbania, a parte le positive prestazioni sportive della prima squadra, regna la confusione e si vive da separati in casa. Da mesi i rapporti tra Francesca Pangallo e Enrico Montani (i proprietari del club) e Massimo Inserra (il presidente, cui fa capo la gestione sportiva) sono pressoché inesistenti. Tra le parti pesano accordi legali e economici non ancora chiariti e soddisfatti. Ora, però, scoppia la “grana” Immovilli. Michael Immovilli, consigliere comunale e presidente del Victor Intra, è stato, fin da agosto, uno tra i più attivi nel salvataggio del Verbania, schierandosi a fianco di Inserra e mettendo a disposizione per gli allenamenti l’impianto di Santino, che ha in gestione. Venerdì, all’improvviso, ha negato l’uso del campo e, di fatto, ha sfrattato i biancocerchiati. Il motivo: non c’è l’accordo sul canone d’affitto mensile, che secondo Immovilli non può essere inferiore a 1.100 euro al mese e che per Inserra e sproporzionato e va ridotto almeno della metà. L’affitto del campo è, al di là della questione di merito, l’occasione per Immovilli di sfilarsi dal Verbania. “Ho fatto di tutto per salvare il Verbania e evitare che sparisse – dichiara – e ci siamo riusciti. Ora però Inserra, che ha un accordo con la proprietà del Verbania, deve andare avanti da solo e garantire ciò che ha promesso e risolvere tutti i problemi che ci sono. Gli auguro di arrivare fino in fondo”.
L’accordo altro non è che una scrittura privata stipulata nei concitati giorni in cui il Verbania era sul filo del rasoio e, per iscriversi, doveva chiudere tutte le pendenze economiche. “Io ho anticipato di tasca mia il denaro necessario – dichiara Inserra – con l’accordo che fosse un prestito che la famiglia Montani-Pangallo mi avrebbe restituito e impegnandomi a reperire le risorse per finire la stagione”.
In effetti in quei giorni il duo dei patron biancocerchiati erano all’angolo. Dopo aver corteggiato per mesi Giuseppe D’Onofrio e la sua Virtus Cusio, Montani pensava di chiudere un accordo che, con il “sacrificio” del Verbania, facesse ripartire il calcio tramite la Virtus Cusio diventata Virtus Verbania. D’Onofrio, però, cambiò idea all’ultimo momento e, con l’avallo del sindaco Silvia Marchionini, sbarcò a Verbania solo con Luigi Pedretti e senza i Montani, sui cui nomi c’è l’espresso veto del primo cittadino verbanese.
Con lo stadio concesso alla Virtus, il Verbania costretto a trasferirsi per le partite casalinghe a Ornavasso, i Montani hanno ingaggiato una dura contesa, anche legale, con il Comune, contro il quale hanno sporto denuncia http://www.verbano24.it/index.php/1359-il-verbania-calcio-denuncia-via-alla-battaglia-legale-contro-il-comune promettendo anche un ricorso al Tar per l’assegnazione dello stadio alla Virtus.
Due mesi dopo il quadro è cambiato. Montani e Inserra non si parlano più e il proprietario del Verbania s’è riavvicinato a D’Onofrio: “II futuro del calcio a Verbania è una società unica con tutti dentro – dichiara l’ex senatore della Lega –. Il Verbania? Ho un accordo fino a giugno con Inserra per la parte sportiva, personalmente sto cercando di pagare alcuni creditori. Il mio obiettivo è una fusione Verbania-Virtus e un club che faccia anche il settore giovanile perché non ha senso che esista una Accademia separata”. Fusione che, a termini di regolamento, non è possibile perché le due società sono di province diverse: “Una formula la si troverà – conclude –: non vedo comunque strade diverse”.
A Inserra, presidente non proprietario, è rimasto in mano il classico cerino. “Sapevo che sarebbe stato difficile ma non mi sono tirato indietro – spiega –. Ho salvato il Verbania, sto cercando di mandarlo avanti tra mille difficoltà e con il peso dell’eredità passata. Vado avanti con chi vuole starci vicino. Era stato Immovilli a proporsi, poi all’improvviso ha cambiato idea ci ha chiesto uno sproposito per l’affitto dell’impianto di Santino”.