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VERBANIA – 21.07.2019 – Frasi offensive o critica politica?

È questa la domanda cui risponderà domani il Tribunale di Verbania nel processo, l’ennesimo, che vede alla sbarra con l’accusa di diffamazione aggravata il consigliere comunale della Lega (ma fino al 2019 di Forza Italia/Forza Silvio) Michael Immovilli (nella foto, a sinistra). E che vede come parte offesa l’ex presidente del Consorzio rifiuti Roberto Gentina (a destra), avvocato che da poche settimane è diventato anch’egli consigliere comunale per il Pd. Oggetto del contendere è un post pubblicato da Immovilli sulla propria pagina Facebook nel marzo 2017 in cui, attaccando il Consorzio rifiuti, ConSerVco e l’Amministrazione di Verbania per asseriti disservizi nella raccolta dei rifiuti, concludeva con una frase pesante: “ConSerVco e Coub andrebbero commissariati. In un paese non controllato dalla mafia questo sarebbe già avvenuto da tempo”.

È attorno a queste parole che si gioca tutto il processo, perché anche alla luce del precedente (con identici imputato e parte civile) che ha visto Immovilli assolto in primo grado –la Procura ha ricorso in Appello–, l’esimente della critica politica è il confine tra le accuse, anche forti, e la diffamazione. Quell’allusione alla mafia è ciò a cui si attaccano, sia la Procura (il pm Anna Maria Rossi ha chiesto condanna a sei mesi), sia le parti civili (Gentina è rappresentato dall’avvocato Angelica Chiurillo, il Consorzio rifiuti dall’avvocato Giovanni Garippa) che hanno chiesto entrambi 10.000 euro, di cui 5.000 di provvisionale. Per la difesa, sostenuta dall’avvocato Antonello Riccio, esiste una sentenza della Cassazione che ha “sdoganato” il termine mafioso che, peraltro –ha detto– non è stato rivolto esplicitamente a nessuno. L’udienza è fissata domani alle 9,30 per le repliche delle parti e per la sentenza.

Il confronto nelle aule giudiziarie tra i due attuali consiglieri comunali prosegue perché è aperto un terzo processo per diffamazione aggravata aggiornato al 27 settembre.