DOMODOSSOLA- 24-07-2019- Bernardino Gallo di Sos Ossola commenta la notizia della partoriente salvata al San Biagio insieme alal sua bambina: "Nelle nostre periferie decentrate- si spiega in un comunicato- montane e di confine oltre a dover assicurare i servizi che definisco di “base”, sono i servizi di urgenza ed emergenza, assolutamente fondamentali, nell’ambito dei quali, lo stacco della placenta è al primissimo posto per i tempi d’interventi, utili a salvare la vita del nascituro e della madre, sono veramente ristrettissimi. Ripeto che non è un miracolo aver salvato entrambi ma l’esistenza, seppur mortificato e ridotto a meno dell’osso, del punto nascite e del supporto pediatrico. Ringraziamo tutti gli operatori che si sono allertati con celerità e grande qualità che erano impegnati nel 112 (ex 118) e nel San Biagio. Un grazie di cuore e un abbraccio forte a tutti voi che estendiamo abbraccio che estendiamo alla bimba Sole alla mamma, al papà e a tutti i nonni e parenti.
Ripeto ancora che una delle questioni importanti è garantire l’urgenza ed emergenza che in una realtà come quella del VCO con un solo ospedale non si riesce a garantire nemmeno quando è bel tempo a causa della viabilità montana e tortuosa. Uno dei motivi che dovrebbe far scegliere alla nuova giunta regionale di preferire il potenziamento organizzativo e strutturale degli ospedali esistenti collegati strettamente tra di loro, ma anche con gli ospedali di secondo livello in un’unica rete regionale per mantenere alta la qualità. Avevo definito che era necessaria una rivoluzione copernicana relativa alla sanità del Piemonte per garantire la qualità e la sicurezza nelle periferie, compresa l’urgenza e l’emergenza. Altro aspetto è quello del dialogo serrato tra ospedale e servizi territoriali a partire dai medici di famiglia, oltre a pediatri e assorbimento della guardia medica, aspetto sul quale la spinta dovrebbe venire dal governo nazionale.
Propongo che la scelta della decisione di come organizzare gli ospedali e la sanità nell’ASL vco non può essere una scelta fatta fare solo ai sindaci, da qualche tempo divisi e usi a obbedir non più ai cittadini che amministrano ma, com’è evidente da qualche anno con la divisione per fazioni e unioni diverse, agli ordini di scuderia che pervengono dall’alto, (alto si fa per dire). Occorrerebbe trovare il sistema per coinvolgere il popolo anche con strumenti del WEB e non solo.
In quest’ASL collocata per grandissima parte in una provincia che a maggioranza si vuole autonoma e federalista oltre che dotata di risorse come quelle dei cosiddetti canoni idrici, penso che sia importante che alcune di queste risorse vadano alla sanità oltre che alle scuole e alla viabilità.
Ultima questione che ripeto per l’ennesima volta è che il mantenimento del Castelli non può prescindere dal coinvolgimento della sanità privata convenzionata che ha un peso notevole pari al 70% tutto concentrato nel Verbano, con una convenzione di collaborazione simile a quella di Omegna e con la certezza che i privati si attiveranno per portare utenti esterni al VCO per curarsi a Verbania".