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mario selva due maturita

DOMODOSSOLA-25-7-2019 Quanti saranno i giovani in Italia che collezionano due diplomi di Maturità? Pochissimi. Uno di questi è Mario Selva, di Druogno. Qualche settimana fa ha visto comparire un bel “93” accanto al suo nome sui tabelloni dell’Istituto Professionale “Mellerio Rosmini” di Domodossola, dove ha frequentato il corso per Tecnico dei Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera – Articolazione Enogastronomia (cucina).  "La prima maturità l’ho fatta nel 2017 al Liceo Giorgio Spezia, Scientifico tradizionale – racconta Selva – Già da qualche mese avevo deciso di iscrivermi all’Alberghiero “Rosmini” perché volevo diventare cuoco. Ho iniziato dando gli esami integrativi nella medesima estate in cui avevo dato la Maturità, così sono entrato direttamente in 3a; ho frequentato, ho dato gli esami di 4a nell’estate successiva e sono arrivato direttamente in 5a. Al Liceo alcune materie, come ad esempio Diritto, non c’erano; per questo ho dovuto fare esami integrativi". Altra impresa: cinque anni di Alberghiero concentrati in soli due anni. Due estati studiando per preparare esami, oltre alla Maturità appena data. Chi te l’ha fatto fare? "Inizialmente avevo scelto lo Scientifico perché dopo le medie non avevo un’idea precisa – dice Selva - Pensavo che il Liceo potesse darmi molte opportunità per il futuro, in qualsiasi ambito. Tuttora credo che il Liceo ti prepari tanto come persona; sono molto contento della scelta che ho fatto, anche se poi ho preso la strada di un lavoro che sembra non averci nulla a che fare. A 16 anni ho avuto la mia prima esperienza in un bar, d’estate, come fanno tanti studenti. Mi sono appassionato, così ho deciso di andare a lavorare in un ristorante anche in inverno, nei week end, mentre frequentavo lo Spezia. Ho iniziato come cameriere ma intanto mi guardavo in giro; ho conosciuto un bravo cuoco, Dani, un rumeno che lavorava alla “Baitina”, in Vigezzo. Siamo diventati amici; andavo a casa sua, cucinavamo insieme e da lì ho capito che era proprio quello il lavoro che volevo fare. Dopo il Liceo vedevo i miei compagni andare all’università; facevano test d’ingresso, prove, studiavano già ... Io non avevo le idee chiare, ma visto che questo lavoro mi piaceva molto mi sono detto: “Proviamo a interessarci di più”. Ho chiesto informazioni al Rosmini, ho chiesto pareri in giro, ho guardato filmati, un po’ di tutto ... e ho deciso che quel lavoro faceva per me. Appena iscritto ho chiesto allo Chef che mi trovasse un lavoro per recuperare il “gap” tra me e i miei compagni, che avevano già esperienze di cucina. Lui mi ha proposto un’alternanza scuola – lavoro alla “Meta dei Sapori”, a Beura, dove sono tutt’ora perché mi trovo bene. Qui lo chef mi ha insegnato molte cose. Anche a scuola, due giorni la settimana, si cucinava; quest’anno addirittura ci hanno mandato nei posti di lavoro in orario di lezione, il venerdì mattina". Come hai retto la fatica di lavorare e studiare in contemporanea, persino d’estate? "Al  Liceo è stata dura, perché lo studio delle materie è molto più approfondito e impegnativo – risponde - Al Rosmini è stato più facile perché alcune materie le avevo già fatte e mi sono trovato avvantaggiato. Poi i docenti sapevano che noi nel week end lavoravamo e ci venivano incontro; ad esempio non mettevano le verifiche il lunedì". I famigliari, cos’hanno detto di fronte alla scelta di prendersi un secondo diploma? "Mi hanno detto che questa avrebbe dovuto essere la mia scelta definitiva, che non avrei potuto cambiare ulteriormente. Mi hanno appoggiato ed aiutato; loro non lavorano in questo settore, mio padre fa il geometra, mia madre la casalinga. Ho avuto un po’ paura a dirglielo, perché sembrava buttassi via cinque anni di liceo; ma poi ho capito che quella scuola mi ha aiutato tantissimo. Da quando ho finito il Liceo sono maturato molto, mi sento molto più consapevole rispetto ad altri che vedo in giro. Non considero il liceo come una scelta iniziale sbagliata; la rifarei ancora". E con i compagni al “Rosmini”, decisamente più giovani, come si trovava? "Io ho iniziato le elementari in anticipo, quindi i miei compagni di terza avevano solo due anni meno di me. All’Alberghiero ho fatto tre anni in due, perciò i compagni di quinta ne avevano solo uno in meno. All’inizio mi guardavano come “quello diverso”, magari “il secchione”, perché venivo dal Liceo (anche se ero uscito con il “63”). Poi però mi sono trovato bene, ho fatto amicizia con molte persone con cui sono ancora in contatto. Affrontare insieme la Maturità comunque lega gli studenti fra loro. Vorrei ringraziare veramente i miei professori e lo chef al Rosmini, oltre allo chef per cui lavoro adesso; mi hanno veramente aiutato a crescere". E per il futuro? "Sono andato la settimana scorsa a fare una prova a Pontresina, in Svizzera, vicino a Saint Moritz, al Grand Hotel Kronen Hoff. Mi hanno preso; ai primi di dicembre inizierò lì, se gli andrò bene lavorerò per due anni. Qui a Beura continuerò fino alla fine dell’estate, perché ho dato la parola allo chef. Poi andrò un po’ dai miei parenti in Svizzera, a imparare il Tedesco. Quindi mi farò due o tre settimane di vacanza". Sarebbe anche ora ..."

Mauro Zuccari