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macchinette cambiasoldi
VERBANIA – 09.10.2015 – Difetto di querela, improcedibilità e fine del processo.

Un cavillo legale ha salvato due uomini che erano accusati di furto. Ioan Cret e Mihai Gurita sono stati processati a Verbania perché avrebbero rubato i soldi dal cambiamonete di un bar di Dormelletto, il B.B. I fatti risalgono al giugno del 2013 quando nel locale – presente la sorella del titolare, coadiuvante nella società – entrarono due uomini. Dopo un passaggio al bancone si diressero alle macchinette videopoker poste in fondo alla sala. Stettero lì qualche minuto, poi uno dei due uscì, si recò all’auto e rientrò con uno zaino. La loro permanenza al bar durò ancora un quarto d’ora circa. La barista li vide sempre accanto al cambiasoldi: uno, quello con lo zaino, volgeva lo sguardo nella sua direzione; l’altro era concentrato sulla macchinetta. Un’ora circa più tardi il gestore dei videogiochi venne per raccogliere le banconote e reinserire le monete. All’arrivo s’accorse che lo scompartimento delle banconote era vuoto. La barista, ricordandosi di quei due avventori sconosciuti, visionò i filmati delle telecamere interne scoprendo che avevano aperto lo scomparto cambia soldi e rubato il contenuto. Si recò nei giorni successivi al comando della polizia municipale di Dormelletto, chiedendo i filmati delle telecamere della videosorveglianza cittadina. Il vicecommissario trasmise il file con una relazione di servizio ai carabinieri di Arona, presso i quali la barista aveva sporto denuncia. Le indagini dell’Arma si concentrarono sulla targa del veicolo con cui erano arrivati – intestato a una terza persona – e questi, identificati, furono riconosciuti dalla barista in un confronto fotosegnaletico.

Nel processo celebrato ieri in tribunale a Verbania ha testimoniato l’esercente, il maresciallo dei carabinieri che condusse le indagini, il viceispettore della polizia locale che trasmise i filmati. Dalle testimonianze è emerso che il file video era corrotto e non s’è potuto produrre al giudice. Ma è emerso anche, sottolineato dall’avvocato difensore, che la querela per furto fu presentata dalla barista, che non è titolare dell’attività e che – come da lei stessa dichiarato – in realtà l furto non fu subito dal B.B. ma dal proprietario delle macchinette. Per difetto di querela il processo è diventato improcedibile e il giudice Rosa Maria Fornelli ha dichiarato il non luogo a procedere. L’accusa aveva chiesto una condanna a 8 mesi e 200 euro di multa per ciascuno degli imputati.