VERBANIA – 09.08.2019 – La prima a transitare –in bicicletta,
con la fascia tricolore e alla testa di un drappello “istituzionale” di consiglieri e assessori (anche ex)– è stata il sindaco Silvia Marchionini. Il primo cittadino stamane ha inaugurato il primo lotto della pista ciclopedonale Fondotoce-Suna, il cantiere che pareva infinito ma che, ricevuto il via libera del collaudo provvisorio, s’è finalmente chiuso. E che sia stata una pedalata molto più lunga, faticosa e tortuosa della sfilata inaugurale, è stata proprio Marchionini a confermarlo. “Ci sono stati problemi e ritardi tra appalti, varianti e contenziosi – ha ammesso – che però abbiamo superato, fornendo alla città quest’opera che ha uno scopo prevalentemente turistico, che s’allaccia alla rete dei percorsi di Fondotoce e che, con il secondo lotto di cui è prossima la gara, avvicinerà alla città le centinaia di migliaia di turisti dei campeggi. Con l’obiettivo di avviare il prima possibile anche il collegamento con Ghiffa dalla Canottieri Intra in poi”. Marchionini ha ringraziato gli uffici, le imprese che hanno lavorato e gli assessori della nuova giunta (presenti Nicolò Scalfi, Giovanni Battista Margaroli e Giorgio Comoli) e di quella vecchia (Giovanni Alba, Cinzia Vallone, Laura Sau, Roberto Brigatti), a riprova che l’opera si sia conclusa oltre il dovuto abbracciando due Amministrazioni. Che, per la verità, sarebbero quattro se si considera l’intermezzo del commissario prefettizio Michele Mazza e la giunta Zacchera, che per quell’opera ha ottenuto i finanziamenti regionali già nel 2012. Sette sono stati, infatti, gli anni impiegati perché un’idea diventasse un’opera pubblica tangibile. Tanti, allungatisi soprattutto in fase di cantiere per difficoltà tecnico-burocratiche che hanno dilatato a due anni e mezzo i tempi di esecuzioni previsti da contratto in 210 giorni lavorativi.
La pista, costata 1,75 milioni, si snoda dalla località Costa Azzurra (dal ponte sul canale di Fondotoce di recente sostituito) sino a Villa Esperia, al confine con l’ex osteria del Prussian. Una parte è in sede stradale, un’altra a sbalzo sul canneto, oltre il margine della carreggiata.