VERBANIA – 09.08.2019 – Il primo lotto ultimato,
il secondo che sta per partire e, in mezzo, un… buco. C’è un vuoto di una cinquantina di metri, che dovrebbe essere colmato utilizzando il ribasso d’asta della gara in corso, nel collegamento ciclopedonale Fondotoce-Suna. Stamane sindaco e giunta hanno inaugurato il primo lotto, quello che va dalla località Costa Azzurra di Fondotoce a Villa Esperia. Quello che, nel progetto iniziale e anche in fase di cantiere, si sarebbe dovuto concludere più avanti rispetto al capolinea attuale, concordato tra Comune e impresa appaltatrice. Al termine del contenzioso sorto con la ditta, infatti, la decisione dell’Amministrazione è stata di ridurre la pista e di riconoscere come somma extra per le lavorazioni 50.000 euro. La riduzione, che in termini numerici equivale ai citati (circa) 50 metri, in termini pratici significa rendere più complicato –forse anche meno sicuro– il passaggio dei pedoni e dei ciclisti. Chi da oggi si incamminerà verso Suna da Fondotoce troverà il percorso interrotto bruscamente in località San Carlo, al confine con l’ex osteria del Prussian, di fronte allo sperone roccioso che ne delimita la proprietà e che, contrapposto al muro dirimpetto della Colonia Motta, crea il punto più stretto della carreggiata della statale 34 nel tratto Gravellona Toce-Verbania. È in quel punto che si deve forzatamente abbandonare la pista per immettersi sulla statale, facendo i conti con l’intenso traffico e dovendo sfruttare il pertugio sterrato (oggi coperto di vegetazione sovrabbondante) tra la massicciata e la statale. Un punto assai più pericoloso di quello originale che, situato all’imbocco dei Tre Ponti, avrebbe permesso –lì la strada è molto ampia, quanto tre-quattro corsie– un più sicuro passaggio tra pista e strada.
Entro l’autunno partiranno i lavori del secondo lotto (finanziato con il Bando periferie del governo). Il progetto prevede che una delle “teste” del cantiere sia lì dove si sarebbe dovuto finire con il primo lotto, appena dopo Villa Bianca. La soluzione prospettata per collegare le due opere e chiudere il “buco” è attingere dal prevedibile ribasso d’asta del secondo lotto le risorse per finire il primo diventato monco.