VERBANIA – 10.10.2015 – Una dozzina, quattordici al massimo,
compresi gli organizzatori e i parenti. Non si può certo dire che sia stata un successo la serata-dibattito sulla sanità proposta ieri dal Club Forza Silvio al Chiostro di Intra. Il movimento che in Consiglio comunale fa capo ai consiglieri Michael Immovilli e Adrian Chifu, dopo aver proposto l’altro sabato al gazebo di Intra un sondaggio tra i cittadini sul tema degli ospedali – la loro posizione è il mantenimento dei due Dea – ha organizzato un convegno al quale erano invitati il presidente di Sos Ossola Bernardino Gallo e il presidente dell’associazione pediatri Fabrizio Comaita, due dei principali alfieri della sanità ossolana e delle proposte di portare il Dea unico del Vco al “San Biagio”.
La scarsa partecipazione è anche il sintomo della percezione che l’opinione pubblica ha della sanità e dei suoi problemi. Quando, un anno fa, fu annunciata l’imminente chiusura di un Dea, poi rinviata per scegliere quale, ci furono consigli comunali aperti, assemblee e manifestazioni di rifiuto e disdegno in tutta la provincia. Il “congelamento” della decisione ha raffreddato gli animi e normalizzato l’ambiente. Allontanata la prospettiva di perdere un servizio dall’oggi al domani, il dibattito è stagnato ma si appresta a riaprirsi. Venerdì prossimo è atteso nel Vco il governatore Sergio Chiamparino che, insieme al vicepresidente Aldo Reschigna e all’assessore alla Sanità Antonio Saitta presenteranno agli amministratori la proposta elaborata in estate a Torino. Proposta annunciata nei giorni scorsi in una riunione top secret dei sindaci del Pd che consiste nell’ospedale unico provinciale. Al di là della fattibilità e dei mille dubbi, anche pratici, che il progetto si porta appresso, ha un grandissimo merito: smorzare il dibattito. Come ha dimostrato l’ultimo anno, ciò che agita la gente – e preoccupa i politici che vivono del consenso – non è una decisione programmatoria, ma i suoi effetti. A prescindere se l’ospedale unico sarà realizzato o meno, per qualche anno si conserverà lo status quo e nessuno minaccerà di scendere in piazza.