DOMODOSSOLA- 14-10-2015- Il Comitato Sos Ossola gioca d'anticipo ed annuncia di non partecipare alla conferenza stampa fissata per venerdì pomeriggio al Tecnoparco col presidente del Piemonte Sergio Chiamparino, col suo vice Aldo Reschigna e con l'assessore alla sanità Antonio Saitta: “Non parteciperemo alla farsa dell'ospedale unico nemmeno per dare il "benvenuto"- spiega il presidente di Sos Ossola Bernardino Gallo- non parteciperemo, nemmeno per contestare e magari fischiare, a una farsa alla quale, con questa sorta di "regime", non si invitano le associazioni per poi far entrare e far parlare quelle allineate al pensiero unico. Ricordate incontro a Villadossola? Alcuni di questi avallarono, come la quasi totalità dei sindaci, la "distrazione" di discutere di territorio lasciando alla Regione la scelta di dove collocare il Dea, come se i due temi non fossero intrecciati strettamente tra loro. Vergognatevi! Oggi taluni hanno già ricambiata opinione riallineandosi e plaudendo all'iniziativa dell'Unicum, l'Ospedale unico, l'Unicum l'amaro per digerire rospi da ingoiare, non sarà bevuto dal popolo. A breve, ne seguiranno anche altri allineati e "scoperti".
Non andremo e abbiamo organizzata un'assemblea, preceduta da una breve conferenza stampa, la sera stessa di venerdì 16 ottobre, nella sala dell'Hotel Corona di Domodossola, gentilmente concessa, per organizzarci per la difesa degli ospedali del territorio, dei loro servizi di base, dei due Dea così come sono organizzati e migliorandoli e non solo di sanità . Prescindendo dalle posizioni del passato da parte delle forze politiche che oggi si sono invertite, appare lampante che questo "coniglio dal cilindro" serve solo alla giunta regionale ad uscire dal "cul di sacco" in cui si era cacciata con la proposta di cancellare un DEA , concentralo in un solo ospedale che era Verbania. Naturalmente non detto e prescindendo, irresponsabilmente, dai costi inverosimili per costruire al Castelli nuovi spazi e per non parlare del periodo di transizione che avrebbe affossato molti dei servizi sanitari per almeno un decennio se reperiti i notevoli fondi. Se fosse stata un proposta veritiera avrebbero proposto la sua ubicazione nell'area già individuata in passato a Piedimulera e per la quale, se ben ricordiamo, furono spesi soldi per il progetto di massima e fatti anche studi geologici nell'asse da Gravellona verso nord; ma tale logica proposta non servirebbe allo scopo di distrarre e far litigare il territorio su una nuova pantomima su dove collocarlo che pensiamo sia lo scopo principale insieme al tentativo di calmare la rabbia di molti elettori in attesa delle amministrative del 2.016. Noi, su questo tema, abbiamo la convinzione approfondita che un ospedale unico, in un territorio complesso e specifico nel panorama piemontese come il Vco, non possa essere in grado di garantire le urgenze e l'emergenze con i mezzi di soccorso ordinari come le ambulanze. Si tenga conto che oggi il 118 dopo che lo hanno strappato al Vco e centralizzato a Novara ha molte disfunzioni che solo la conoscenza di chi conosce il territorio, come operatori e volontari, in parte raddrizzano. Provate a calcolare il tempo di percorrenza in qualsiasi punto di una presunta collocazione dell'ospedale unico e si verificherà che, a causa della disorganizzazione, spesso su supera abbondantemente l'ora per arrivare al Dea di primo livello dell'ospedale unico. Troppo tempo! Per onestà intellettuale rammentiamo che l''ospedale unico in passato era condiviso da chi firma il presente comunicato, ma lo era con alcune riserve essendo più favorevole a un ospedale di montagna in Ossola in linea con uno studio della commissione sanità del senato che prevedeva l'integrazione strettissima con la protezione civile sostenendo anche che occorreva garantire risorse aggiuntive alle realtà di montagna per gli evidenti costi maggiori. Silenzio sulla ridondanza dei privati rispetto alla sanità pubblica in minoranza non solo dalla Giunta regionale, ma anche dai politici, dai sindaci, dai comitati amici e da quanti altri”.