MONTEBELLUNA – 14.10.2015 – Se non è una rivoluzione poco ci manca.
Da aprile a oggi, da Vincenzo Consoli a Cristiano Carrus, i piani di Veneto Banca sono radicalmente cambiati. Dopo che il cda di ieri ha approvato il nuovo Piano industriale e ratificato l’ingresso del direttore generale (al posto del dimissionario Matteo Zoppas) con il ruolo di amministratore delegato, oggi è stato il giorno delle consultazioni e degli annunci. Ai sindacati, convocati per illustrare le nuove misure, ma anche ai media e alle agenzie di stampa che hanno riportato le ultime sull’istituto di credito di Montebelluna dopo una conferenza stampa ad hoc.
La prima notizia è che il piano industriale da triennale (2015-2017) ha raddoppiato la sua portata (2015-2020) perché la banca – nota importante da segnare nella partita del cosiddetto risiko bancario – ha scelto la soluzione stand alone, cioè non si apparenterà (salvo cambi di rotta prima della trasformazione in spa) con nessun altro istituto fino al 2020. A breve, il 5 dicembre, verrà convocata l’assemblea dei soci che decreterà il passaggio da cooperativa a spa. Nei primi mesi dell’anno, poi, Veneto Banca inizierà a preparare lo sbarco in Borsa, che dovrebbe essere a inizio primavera e prevedere anche un aumento di capitale fino a un miliardo di euro.
CHIUDONO 130 FILIALI, QUASI 500 IN ESUBERO
La nuova Veneto Banca sarà più snella dell’attuale, a iniziare dai dipendenti, per i quali si prevede un numero di esuberi vicino alle 500 unità compensato parzialmente da un piano di “reclutamento” di giovani con i quali si avvierà un ricambio generazionale. Verranno ridotti i dirigenti, si incentiverà il part time e si ricorrerà ai prepensionamenti.
Cambierà invece decisamente volto la struttura territoriale. Nel vecchio piano era prevista la chiusura di 70 filiali, 30 subito nel 2015 (cinque tra Vco e Novarese: Druogno, Vogogna, Gravellona zona industriale, Castelletto Ticino e Borgomanero stadio) e altre 40 (da individuare) l’anno prossimo. Ora le chiusure salgono a 130: 30 subito come previsto, 70 nel 2016 e altre 30 nel 2017. A piano completato gli sportelli sul territorio saranno 426 contro i 556 di oggi. Questa razionalizzazione si stima permetterà di risparmiare 19 milioni di euro.
I TAGLI
Vengono sforbiciate parecchie voci di spesa: 2,7 milioni di consulenze, 1,7 per le auto aziendali, e 1,5 di sponsorizzazioni, che significa il probabile addio all’abbinamento con la Juventus a favore di una politica più contenuta e attenta alle realtà territoriali. Si prevede anche una profonda revisione del sistema di acquisto di beni e servizi.
PIÙ RICAVI
Veneto Banca ha deciso di gettarsi anche in un nuovo settore, quello dell’intermediazione immobiliare per il quale ha annunciato la nascita di una start up “dedicata ai servizi di valorizzazione del patrimonio immobiliare”. Si punta inoltre molto sulla rete commerciale. Il taglio delle filiali porterà a avere centri di riferimento attorno ai quali ruoteranno quelli secondari. L’obiettivo è la capillarità e la crescita della raccolta con alcuni servizi “a domicilio”.