Come era prevedibile, dopo l’insediamento
del governo si comincia a discutere di nuove tasse. Certo, il punto è sterilizzare l’aumento dell’Iva e nessuno ha la bacchetta magica. Ma il fatto è che non si intravede una strategia complessiva per il rilancio dell’economia. Rilancio che, per esempio, scommetta su una riduzione fiscale, tanto da rendere più competitive le imprese e da aumentarne, di conseguenza, anche la capacità contributiva. Quello che sta succedendo è la trasposizione in ambito fiscale di una politica che segue le mode per cercare di andare incontro alle onde mediatiche del momento.
Le merendine e le bibite gassate non vanno di moda in nome del salutismo. Tassiamole. Si è deciso di dichiarare guerra al gasolio, allora rendiamo la vita impossibile a chi ha comprato un’auto a gasolio. Gli aerei inquinano. Libertà di tassare i voli.
Premesso che è giusto tutelare la salute dei nostri figli e difendere l’ambiente, vanno evitati gli interventi estemporanei. Tassare le merendine e le bibite gassate vuol dire andare a colpire, di solito, le famiglie meno abbienti. Va fatta una seria politica a favore dell’alimentazione responsabile. Non va utilizzata la salute come pretesto per drenare risorse. Senza contare le ricadute sulla produzione delle nostre aziende alimentari. Per il gasolio vale lo stesso discorso. Chi non può permettersi di cambiare l’auto in continuazione è chi ha meno soldi. È inutile accanirsi per cercare di demolire il nostro parco auto quando non ci sono le condizioni. Senza contare il fatto che le auto buttate (anche quando possono ancora funzionare) vanno comunque smaltite. Quanto agli aerei, basta ipocrisia. Chi ha tante risorse se ne frega dell’euro e mezzo in più. Chi è tirato, a furia di aumenti, non si muove più. Questo è un male.
Buona domenica e buona settimana.
Roberto Cota