VERBANIA – 24.09.2019 – Due sono stati dimessi
e un terzo è ancora in ospedale. È stata l'imprudenza di consumare i funghi raccolti a bordo strada senza verificarne la commestibilità il motivo che ha condotto tre verbanesi al “Castelli”. Presentatisi al Dea con forti dolori dovuti all'intossicazione da funghi, hanno raccontato ai medici di aver visto in corso Nazioni Unite, non lontano dalla questura, una famiglia di miceti che hanno ritenuto fossero “mazze di tamburo”, una specie edule. In realtà, anziché macrolepiota procera (questo il nome scientifico) erano macrolepiota venenata, specie “cugina” poco diffusa che –come dice il nome– è velenosa.
L'Asl Vco ha in funzione (e l'invito, in questa stagione particolarmente prolifica per la crescita dei funghi) il servizio micologico proprio per fornire assistenza e per individuare, tra gli esemplariraccolti, quelli noncommestibili. Tra l'altro è fortemente sconsigliato cogliere funghi in centri urbani, specialmente a bordo strada e in vie di forte passaggio di autoveicoli, i cui gas di scarico vengono assorbiti dai miceti.