VERBANIA – 01.10.2019 – Solo l'acquisizione del libro dei cespiti
o della documentazione che attesti la proprietà di impianti e arredi potrà chiarire se all'ex discoteca Kelly Green di Omegna fu commesso il reato di danneggiamento aggravato. Che la storica sala da ballo cusiana nell'agosto del 2016, pochi mesi dopo aver chiuso i battenti, si presentasse in condizioni fatiscenti è un dato di fatto. Devastazione è il termine che hanno utilizzato i carabinieri di Omegna, intervenuti il 28 agosto sulla segnalazione di strani movimenti attorno al locale del lungolago Gramsci di proprietà del Cai Omegna. Cai che presentò denuncia dopo aver scoperto che, oltre alle suppellettili, l'edificio era stato spogliato degli impianti e reso inutilizzabile. A smantellarlo era stato un collaboratore dell'ultima gestione, subentrata poco tempo prima allo storico titolare e che non era riuscita a sollevare la discoteca, passata di mano per problemi finanziari. L'uomo, originario di Palermo ma residente nel Vercellese, è ora a processo al tribunale di Verbania. Si giustifica dicendo di aver eseguito le disposizioni dei due soci, che gli chiedevano di portare via il materiale di loro proprietà. I due, sentiti durante il procedimento, hanno riconosciuto lo sfacelo dei luoghi, così come il vechio gestore, che ha testimoniato ieri. In nessuna circostanza, né è desumibile dai documenti agli atti, è stato chiarito quali beni fossero del Cai, locatario della discoteca, o dei gestori, che nel corso degli anni hanno apportato modifiche e migliorie anche per adeguare la sala da ballo alle norme di sicurezza. Per questo motivo il giudice Annalisa Palomba ha intimato al commercialista che ha seguito la contabilità al momento del passaggio di consegne di produrre l'elenco dei cespiti.