MONTECRESTESE- 19-10-2015- Si intitolava "Aperitivo al campanile - Da Bonavilla a Barigozzi.
L'arte campanaria a Montecrestese", l'evento organizzato ieri, a Montecrestese, dall'associazione culturale Canova con la collaborazione dell'Associazione Italiana di Campanologia e con il patrocinio del comune di Montecrestese. L’appuntamento che ha visto interventi a cura di Filippo Falzoni e Giovanni Ottone, due esperti e appassionati di campanologia (disciplina che studia le campane sotto i punti di vista, musicale, acustico, artistico, culturale e religioso) é stata l'occasione per comprendere come si fabbricavano le campane nei secoli passati scoprendo il mestiere dei fonditori itineranti, spesso anonimi, e ascoltando le variazioni acustiche prodotte dalle varie sagome. Il campanile di Montecrestese custodisce un gioiello all’interno delle sue mura: l’antica torre romanica che è possibile osservare meglio per tutto il suo sviluppo verticale risalendo la scalinata. Il concerto novecentesco dei fonditori Barigozzi di Milano é caratterizzato inoltre da un inserto particolare: la campana maggiore dell’antico concerto cinquecentesco, fuso dal fonditore lorenese Pietro Bonavilla. La storia delle fusioni e rifusioni che si sono avvicendate nel corso dei secoli sul campanile di Montecrestese viene descritta con precisione da don Tullio Bertamini con dettagli anche molto importanti circa le iscrizioni e i pesi presenti: "Nella Visita del 1592 le campane sono ancora quattro ma due essendo state rifuse nel 1587 non sono benedette e da benedire rimarranno ancora per molti anni. Del campanile ci da una brevissima descrizione il Visitatore pastorale del 1616 dichiarando che si tratta di un campanile insigne ed elevato, fi forma quadrata e che termina in alto con una cuspide piramidale" , come scrisse lo stesso storico.