CANNERO R. - 07.10.2019 – A cinquecento anni
di distanza un'altra prima pietra, sempre nel segno dei Borromeo. Mezzo millennio separa il 6 ottobre 1519 da ieri, 6 ottobre 2019, giorno in cui simbolicamente è partito il cantiere per il restauro dei Castelli di Cannero. La rocca Vitaliana, che sorge sulle ceneri della fortezza Malpaga dei Mazzarditi, sugli scogli antistanti la costa di Cannobio (i Castelli, a dispetto del nome, ricadono amministrativamenter sotto il comune di confine) fu edificata in un decennio all'inizio del XVI secolo per volontà di Lodovico Borromeo. Il cantiere del XXI secolo nasce invece su impulso di un suo successore, il principe Vitaliano Borromeo Arese, che con la principessa Marina (nella foto), oggi ha presentato al Park hotel di Cannero il progetto la cui conclusione è prevista nel 2022. “Ringrazio tutti coloro che negli anni hanno contribuito al progetto, le istituzioni, i sindaci e i Soprintendenti, i professionisti e le imprese che lavoreranno”, ha detto lasciando spazio al racconto storico –trasposto in un libro dedicato (“I Castelli di Cannero – la rinascita della Vitaliana)– del giornalista del Sole 24 Ore Marco Carminati e all'illustrazione del progetto da parte dell'architetto Salvatore Simonetti. Rispetto ai lavori di consolidamento e d'urgenza portati avanti dal 2013 (la gru crollata nel fortunale di agosto appartiene a quel cantiere), l'intervento è molto più ampio. È un lavoro architettonico-archeologico, partito dalla scansione laser delle facciate e proseguito con uno studio chimico sulle malte utilizzate, tutti mirati a individuare le parti appartenenti alla vecchia fortezza Malpaga e quelle erette da Lodovico per la nuova Vitaliana. “I Castelli saranno un museo di se stessi – ha spiegato l'architetto –, con un percorso tra le varie corti e il mastio, lungo scale di legno e acciaio che realizzeremo all'esterno detli edifici, recuperan anche gli spazi interni”.
I Castelli avranno approdi a lato per l'arrivo dei turisti e l'ingresso sarà ripristinato lungo il muro orientale, quello che affaccia su Luino. Le nuove costruzioni saranno minime: un chiosco d'ingresso, i locali per gli impianti e il custode, un belvedere panoramico in cima alla torre.