1

castelli cannero 5

CANNOBIO – 07.10.2019 – Un'attrazione turistica,

un monumento-museo da preservare, visitare e trasformare in una vetrina del Lago Maggiore. È questo il futuro dei Castelli di Cannero una volta che, tra circa tre anni, sarà completata la ristrutturazione. “Un museo di se stessi” è l'idea del progetto, possibile perché su quegli scogli, in più di seicento anni, è accaduto di tutto.

La storia inizia nel 1402, con la morte di Giangaleazzo Visconti e la debolezza dei suoi eredi che scatena una lotta di potere il cui effetto è, anche, indebolire Milano soprattutto nei possedimenti di “periferia”. Ne approfittano i cinque fratelli Mazzardi (o Mazzarditi), che con la forza prendono possesso della costa occidentale del Verbano facendo scorribande –tanto che saranno ribattezzati i pirati del Lago Maggiore– fissando la loro base a Cannobio, costruendo due forti a terra (a Traffiume e Carmine) e uno, la Malpaga, sugli scogli tra Cannobio e Cannero. Qui, nel 1414, la flotta del Ducato di Milano composta da marinai locali portò a termine la vittoriosa battaglia che sconfisse i Mazzarditi e portò all'abbattimento del forte.

Per un secolo su quegli affioramenti rocciosi non ci fu attività. La necessità di erigere una fortezza, la Vitaliana, è legata alle lotte di potere tra Milano, i francesi e l'impero austriaco e alle varie posizioni politiche prese, a favore delle diverse fazioni a seconda dell'opportunità, da Lodovico Borromeo. Francesco II Sforza tenta per due volte di assaltare la fortezza, ma non vi riesce. Nel 1529 i Castelli diventano di proprietà dei Borromeo e, nel 1549, passano al ramo che ancora oggi li possiede.

Tra le storie da romanzo che ruotano attorno al complesso, c'è quella di Giovanni Battista Borromeo, condannato a morte e alla confisca dei beni per aver ucciso, strangolandola, la moglie. Nel 1645 la Vitaliana viene affittata a Bartolomeo Guazzetti, curato di Cannero che impianta nel castello una zecca clandestina. Nel 1879 la Regina Vittoria di Inghilterra giunge in visita e annota nel suo diario l'apprezzamento per i Castelli. Il Novecento è un secolo di declino. Nonostante il complesso venga dichiarato ufficialmente un monumento, non se ne intravede –anche per il passare delle due guerre mondiali– l'opportunità di recupero. Nel 1966 ragioni di sicurezza ne impongono la chiusura al pubblico. Nel 1999 il principe Giberto Borromeo Arese crea la Fondazione Castelli di Cannero; dieci anni più tardi il figlio Vitaliano intraprende una prima campagna di restauro.