VERBANIA – 20-10-2015 – S’è trovata a processo senza che nessuno l’avesse accusata, ed è stata assolta per non aver commesso il fatto. Il processo che s’è tenuto oggi di fronte al giudice di pace nei confronti della domese C. C. è durato pochi minuti, il tempo per verificare che nessun testimone tra quelli sentiti dai carabinieri in fase d’indagine, né di quelli convocati in aula, l’aveva vista commettere il reato. La vicenda ruota sui pessimi rapporti di vicinato in un condominio di via Castellazzo. Al primo piano abita un inquilino che è anche l’amministratore; al secondo l'imputata con la sua famiglia. Nell’agosto del 2009, mentre l'amministratore era in ferie al suo paese natale, fu raggiunto dalla telefonata di un vicino che gli comunicava alcuni atti vandalici avvenuti in casa. Nella fattispecie qualcuno aveva lanciato uova sul muro esterno e sulla finestra. Dopo aver disposto tramite conoscenti la pulizia dell’abitazione, telefonò ai carabinieri di Domodossola, di fronte ai quali si presentò per sporgere denuncia il 1° settembre, al rientro dalle ferie. Nella querela disse di non sapere chi fosse l’autore, ma riferì anche dei dissidi condominiali con la donna che abitava al piano di sopra. Nonostante nessuno abbia testimoniato di averla vista, s’è trovata rinviata a giudizio. Difesa dall’avvocato Massimo Vairetti è comparsa in aula oggi. Il pm Rosanna Zema, nel sentire i testi convocati, s’è resa presto conto che nessuno avrebbe potuto indicarla come responsabile perché nessuno la notò lanciare uova. Quando l’avvocato Vairetti ha chiesto il giudizio di assoluzione immediato, s’è associata. E ha trovato conferma nella decisione del giudice di pace Carlo Crapanzano, che ha liquidato il processo in pochi minuti.