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VERBANIA - 11.10.2019 - Vittima delle prepotenze

di un coetaneo, di atti di bullismo che gli avrebbero rovinato la vita, costringendolo a rinunciare alla sua passione: la pallavolo. E’ quanto ha denunciato la verbanese Ida Larossa alla trasmissione “I Fatti vostri” di Giancarlo Magalli, andata in onda ieri su Rai2. La donna era accompagnata dall’avvocato Eugenio Pini, tra i più noti penalisti italiani. La vittima è il figlio, oggi quattordicenne, all’epoca un anno in meno. I fatti risalirebbero al 2018. “Sta vivendo un incubo, ha subìto aggressioni per lungo tempo e per questo ha rinunciato allo sport, dove ha trovato il suo aggressore. Come mi sono accorta che era bullizzato? Ho fatto fatica a capirlo subito, e ciò mi fa provare un senso di colpa; me ne sono resa conto lo scorso mese di maggio: un giorno è entrato in casa piangendo, disperato, raccontandomi di essere stato picchiato in palestra. Subito ho telefonato all’allenatore che, forse non a conoscenza dei fatti, ha provato a minimizzare”.

La situazione si è chiarita in serata. “I genitori dei compagni di squadra di mio figlio hanno iniziato a chiamarmi: i loro ragazzi avevano vuotato il sacco. Mio figlio era stato buttato per terra e preso a calci nella schiena. E se avesse battuto la testa? Se fosse rimasto paralizzato? Cosa sarebbe accaduto?”. Nessuno o quasi, ha raccontato la verbanese, sarebbe intervenuto contro il bullo. “Ma li comprendo, perché erano sotto shock. Uno solo ha reagito, ma ha preso un pugno anche lui. Ad oggi la gente pensa che non sia successo nulla, vedono mio figlio passeggiare per la strada, giocare, comportarsi normalmente: ma dentro vive un incubo”. In trasmissione Larossa ha ringraziato il Centro nazionale “Bulli stop” per l’aiuto e l’assistenza. “Abbiamo preso la decisione di cambiare città, regione: ce ne vogliamo andare perché lui ha il diritto di poter ricominciare da capo, sereno. Ora è aiutato da esperti: soffre di attacchi d’ansia e di panico e si chiede perché ha dovuto rinunciare alla pallavolo, mentre l’altro no”.

Questa brutta storia ha uno strascico giudiziario. Così Pini: “Gli episodi sono stati denunciati alla questura di Verbania, il cui personale di polizia ha fatto un ottimo lavoro. C’è un procedimento penale pendente nei confronti dell’aggressore presso il tribunale dei minori di Torino, ma implementeremo la denuncia perché riteniamo ci sia stato un comportamento omissivo da parte della società sportiva”.