VERBANIA – 14.10.2019 – Nove mesi di libertà controllata
al posto di quattro mesi e mezzo di carcere. È una pena alternativa quella che il giudice Rosa Maria Fornelli ha stabilito per Christian Mio, il ventiduenne verbanese che lo scorso anno fu arrestato dalla polizia per aver reagito agli agenti e per averne colpito uno con una gomitata. Resistenza e lesioni aggravate sono i reati contestatigli dalla Procura per i fatti accaduti il 19 ottobre dell'anno scorso, quando il giovane si trovava seduto al tavolo del dehors di un bar intrese insieme a una diciottenne e a un ventinovenne straniero. Una pattuglia della squadra Volanti notò i tre e, ritenendoli sospetti, li controllò. All'arrivo degli agenti Mio si allontanò verso piazza Castello, dove fu successivamente fermato. Nel frattempo erano stati trovati addosso alla ragazza -nascosti nella scollatura- poco meno di 58 grammi di hashish, sequestrati insieme a 110 euro in contanti. Fu quando la polizia, a fronte dello stupefacente sequestrato, decise di sottoporre entrambi a perquisizione domiciliare, che ci furono problemi. Smontando dall'auto sotto casa il giovane reagì, sbracciando e colpendo con una gomitata un poliziotto. Da qui l'arresto per resistenza e la contestazione delle lesioni, aggravate perché portate a un pubblico ufficiale. Pur in presenza di un risarcimento e della remissione della querela, quest'ultimo reato è stato perseguito d'ufficio per via dell'aggravante. E, unito alla resistenza, ha spinto il pm Anna Maria Rossi a chiedere 4 mesi e 15 giorni di condanna, che il giudice ha convertito in libertà controllata. La difesa ha sostenuto che il giovane agì nel timore che, alla vista della polizia, la mamma dell'imputato -debole di cuore- potesse sentirsi male.