VERBANIA – 14.10.2019 – Neanche l'automobilista
è responsabile dell'incidente mortale di Feriolo dell'agosto 2016. Dopo che in un primo processo s'è chiuso con l'assoluzione del 66enne motociclista milanese che guidava la Yamaha dalla quale cadde, perdendo la vita contro il guardrail, un'amica della stessa età; oggi, in un secondo procedimento, è giunto il medesimo esito per l'altro imputato coinvolto nel sinistro.
Assolto perché il fatto nonsussiste è la formula con cui è stato scagionato il turista belga alla guida della Dacia Sandero che, il 10 agosto del 2016, in coda sul rettilineo di Feriolo svoltò a sinistra per entrare al Camping Orchidea. In quel momento la moto, che stava sorpassando la fila delle auto, sopraggiunse urtando la parte anteriore del veicolo. Conducente e passeggera caddero in avanti. Nell'impatto a terra il primo riportò lievi traumi, mentre la seconda, finita contro le barriere stradali, ebbe la peggio.
Nel primo processo venne giudicato il motociclista, che fu assolto perché il giudice ritenne che il sorpasso era avvenuto a bassa velocità senza invadere la corsia opposta e che sarebbe stata cura dell'automobilista evitare l'impatto. Gli atti furono rimessi alla Procura che ha chiesto di giudicare il belga. Che, difeso dall'avvocato Carlo Falciola, ha optato per il rito abbreviato nel quale ha introdotto una perizia di parte che rivede la velocità dei mezzi e la dinamica del sinistro. Il nuovo giudice ha accolto le richieste della difesa pronunciando sentenza assolutoria.
VERBANIA – 14.10.2019 – Neanche l'automobilista è responsabile dell'incidente mortale di Feriolo dell'agosto 2016. Dopo che in un primo processo https://www.verbano24.it/index.php/12019-incidente-mortale-in-sorpasso-assolto-il-motociclista-a-giudizio-un-turista-belga s'è chiuso con l'assoluzione del 66enne motociclista milanese che guidava la Yamaha dalla quale cadde, perdendo la vita contro il guardrail, un'amica della stessa età; oggi, in un secondo procedimento, è giunto il medesimo esito per l'altro imputato coinvolto nel sinistro.
Assolto perché il fatto nonsussiste è la formula con cui è stato scagionato il turista belga alla guida della Dacia Sandero che, il 10 agosto del 2016, in coda sul rettilineo di Feriolo svoltò a sinistra per entrare al Camping Orchidea. In quel momento la moto, che stava sorpassando la fila delle auto, sopraggiunse urtando la parte anteriore del veicolo. Conducente e passeggera caddero in avanti. Nell'impatto a terra il primo riportò lievi traumi, mentre la seconda, finita contro le barriere stradali, ebbe la peggio.
Nel primo processo venne giudicato il motociclista, che fu assolto perché il giudice ritenne che il sorpasso era avvenuto a bassa velocità senza invadere la corsia opposta e che sarebbe stata cura dell'automobilista evitare l'impatto. Gli atti furono rimessi alla Procura che ha chiesto di giudicare il belga. Che, difeso dall'avvocato Carlo Falciola, ha optato per il rito abbreviato nel quale ha introdotto una perizia di parte che rivede la velocità dei mezzi e la dinamica del sinistro. Il nuovo giudice ha accolto le richieste della difesa pronunciando sentenza assolutoria.