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monti giuseppe

PREMOSELLO CHIOVENDA - 17-10-2019 - Con un articolato

comunicato stampa, il sindaco di Premosello Giuseppe Monti, interviene nel dibattito nuovamente apertosi sulla sanità e il nuovo ospedale. Con l'allarme giunto da alcuni rumors che vorrebbero la Regione aver deciso per una privatizzazione (con la perdita del Dea) del Castelli di Verbania a favore di un ampliamento del San Biagio di Domodossola, l'allarme nel Verbano cresce ora dopo ora. E mentre si attendono le dichiarazioni ufficiali del presidente Cirio (attese per il 25 ottobre), anche in Ossola c'è chi ritiene inaccettabile la soluzione di rendere il San Biagio l'ospedale unico del VCO. Tra questi c'è, appunto, Giuseppe Monti, che scrive:

In questi giorni di attesa, e faccio riferimento alla fatidica data del 25 Ottobre 2019, giorno in cui parrebbe che il nostro Presidente della Regione, verra’ a dirci cosa hanno deciso del futuro della sanita’ provinciale, mi viene spontaneo, in qualita’ di amministratore “vecchio” del territorio, il mio primo incarico in Consiglio Comunale lo assunsi nel lontano 1995, di  intervenire e dire la mia sulla questione sanita’ e medicina territoriale in un territorio periferico e difficile da gestire come quello del Verbano Cusio Ossola.
Personalmente, e l’intera amministrazione Comunale di Premosello-Chiovenda sono per l’ospedale UNICO PROVINCIALE non da oggi ma dal lontano 2004, quando un referendum poco significativo proprio sulla sanita’ promosso dalla sinistra, contraria all’Ospedale Unico a Piedimulera fece perdere le elezioni Provinciali al Presidente Dott. Ivan Guarducci e con l’aiuto degli amici della Lega si perse l’occasione di realizzare un nuovo ospedale, portando avanti il fallimentare progetto dell’ospedale plurisede.
Nel corso degli anni abbiamo avuto varie posizioni sulla sanita’ sia dal centro sinistra che dal centro destra che alternativamente hanno governato la Regione Piemonte, fino a giungere alla proposta dell’Ospedale di Ornavasso votato dai Sindaci dell’assemblea, progetto che e’ andato a rilento e non decollato prima del cambio al vertice della Regione di quest’anno.
Ora parrebbe da, dichiarazioni di autorevoli  esponenti locali in Regione che,  sia tramontata l’idea dell’ospedale unico a Ornavasso, non chiarendo però una serie di aspetti importanti che cercherò di evidenziare.
Sicuramente si puo’ affermare che il progetto ospedale plurisede e’ fallito, e’ risultato poco efficace, antieconomico e disagevole sia per i medici che per i pazienti e i loro famigliari, costretti ad estenuanti trasferimenti in macchina o in autoambulanza.
Sarebbe inaccettabile che il Presidente Cirio verrebbe a proporre di realizzare l’ospedale unico di riferimento provinciale a  Domodossola e far gestire il Castelli dai privati.
Il San Biagio, non si presterebbe strutturalmente a nuovi ampliamenti organici e funzionali e non potrebbe essere assunto ad ospedale unico provinciale pubblico perche’ in posizione troppo lontana dal Cusio e dal Verbano.
Non e’ auspicabile affidare a privati la gestione della sanita’ di interi ospedali generali in provincie piccole come le nostre, la sanita’ deve restare il piu’ possibile in mano al pubblico e deve essere accessibile a tutti indistintamente, affidare la “fornitura” di servizi sanitari all’interno degli ospedali al privato e’ come affermare il fallimento della cosa pubblica, facendo passare che il pubblico genera solo debiti e disservizi, non e’ vero , anzi la gestione pubblica se amministrata bene e’ sicuramente una garanzia.
Se non ricordo male una obiezione che alcune forze politiche sollevavano sull’Ospedale Unico di Ornavasso era proprio quella che sarebbe stato costruito dal privato ma gestito dall’ASL, ora quelle forze politiche ipotizzano di far gestire e non costruire un’ospedale al privato, mi sembra una palese incongruenza.
La Regione in queste condizioni, direi favorevoli economicamente deve venirci solo a dire che realizzera’ un NUOVO OSPEDALE PROVINCIALE in una zona baricentrica o comunque il meno disagevole per i cittadini delle tre realta’ territoriali della Provincia.
Sicuramente non faremo delle battaglie per l’area che verrebbe scelta, non facendo barricate se venisse accantonata l’ipotesi Ornavasso, noi siamo per l’Ospedale Unico e per l’eccellenza delle prestazioni, il resto e’ pura demagogia, sicuramente la nuova struttura non potra’ essere nè troppo a sud, nè troppo a nord della provincia, ma su questo argomento non e’ necessario avere particolari competenze amministrative o professionali per poterlo capire, chi continua a buttare benzina sul luogo del futuro ospedale potrebbe essere esclusivamente per creare un clima di litigiosita’ di un territorio che oggi, invece deve essere unito e coeso su una scelta cosi importante per il futuro di tutti noi e per i nostri figli.
Non vi sono alternative credibili rispetto ad un nuovo ospedale, ogni soluzione alternativa sarebbe una presa in giro per la nostra Provincia, qualcosa che provocherebbe ulteriore mobilita’ passiva verso altre Regioni e renderebbe ancora piu’ povero il nostro territorio.

Caro Presidente, ascolti il territorio, i cittadini , i medici e gli operatori del settore e non si faccia trascinare su ideologie vecchie di anni che ci hanno ridotto in questo stato a livello di sanita’.
Il privato in sanita’ mi spaventa, la parola privato vuol dire profitto come giustamente deve essere, la sanita’ necessariamente puo’ anche non pareggiare talvolta i propri bilanci, per il semplice fatto che e’ un servizio essenziale che NOI dobbiamo garantire a tutti i cittadini, se cosi non fosse verrebbero meno i principi fondamentali della nostra Costituzione.
Presidente si deve inoltre parlare e purtroppo fino ad oggi non ho sentito nulla su questo argomento di medicina territoriale, che in Provincia non e’ purtroppo ancora distribuita in modo uguale sul territorio provinciale.
In Ossola dobbiamo anzitutto garantire alla popolazione una efficace ed efficiente assistenza sanitaria continuativa, 24 ore al giorno per 365 gg all’anno.
Si dovrà pertanto programmare e articolare lo sviluppo di un “nuovo modello  integrato dei servizi sanitari e socio-sanitari territoriali” in Valle Ossola.
La programmazione di una idonea e sostenibile erogazione dei servizi sanitari  territoriali va inserita all’interno di reti e sistemi di servizi che possono garantire concrete e complete risposte ai cittadini, con  particolare attenzione a quelle popolazioni che si trovano nelle aree più periferiche rispetto all’Ospedale San Biagio, o al futuro ospedale unico.
Il nuovo sistema di medicina territoriale, da attuarsi in Ossola, dovra’ porsi come scopo finale il miglioramento dello stato di salute dei cittadini ed avere i  seguenti obiettivi specifici :
    •    Il miglioramento degli standard dei percorsi assistenziali
    •    L’integrazione delle risorse professionali
    •    La semplificazione dei percorsi di accesso alle prestazioni
    •    Il contenimento della spesa sanitaria.
Per garantire l’adeguatezza della sanità territoriale sul territorio Ossolano e in particolare nelle sue vallate, di complesso e problematico accesso viario, sarà necessario identificare “strutture idonee”, debitamente attrezzate e organizzate, in modo tale da offrire un buon livello di Servizi e una continuità della presa in carico assistenziale in grado di soddisfare l’esigenza di qualità e sicurezza sanitaria dei cittadini.
Il riordino della medicina territoriale, in un territorio come quello Ossolano, con una presenza molto limitata di offerta sanitaria privata accreditata e con una minima presenza di offerta sanitaria privata non accreditata,  dovrà poggiarsi su concrete basi tecnico-giuridiche e su certezza per quanto concerne la disponibilità di risorse finanziarie, in modo da poter realizzare una programmazione sanitaria di medio termine, ma anche e soprattutto una serie di sperimentazioni e di negoziazioni atte al soddisfacimento dei bisogni di salute degli Ossolani, in attesa di una definizione della programmazione sanitaria a livello provinciale da parte della Regione Piemonte per quanto concerne la sanita’ ospedaliera.
Gli obiettivi finali di una pianificazione “territoriale” dell’offerta sanitaria in Ossola dovranno offrire i seguenti obiettivi:
    •    Garantire ai  cittadini assistenza  sanitaria e  socio-sanitaria  H 24
    •    Organizzare e intercettare all’origine i bisogni sanitari dei cittadini, accompagnandoli nel loro percorso  evolutivo
    •    Prevedere la riduzione dei tempi di attesa delle indagini diagnostiche in modo da affrontare le problematiche dei singoli cittadini nei tempi più rapidi.
Questa riorganizzazione dovrà prevedere una reale integrazione tra i Medici di Medicina Generale e gli specialisti Territoriali e Ospedalieri in modo da garantire continuità nella presa in carico assistenziale, in particolare nel corso di  patologie croniche.
Altro importante obiettivo da raggiungere con il riordino della medicina territoriale è quello di promuovere lo sviluppo della “Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria” nei percorsi curativi degli Ossolani, a fronte di una attuale situazione assistenziale che li vede avviati e  inseriti, in parte,  in strutture di cura pubbliche o private accreditate, ANCHE fuori dai confini della Valle d’Ossola, con una serie di problematiche assistenziali di carattere logistico in carico ai famigliari ( il più delle volte, trattandosi di coniugi in età non giovane, sprovvisti di mezzi di trasporto autonomi e in presenza di una scarsa rete di trasporto pubblico provinciale, risultano impossibilitati a recarsi presso le strutture di cura in cui sono ricoverati i loro congiunti) come avviene attualmente con i posti di Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria concentrati in numero maggiore nel Verbano.
Non scordo che con una delibera di Giunta della Presidenza Cota vennero cancellati i posti di continuita’ assistenziale in Ossola, obbligando i nostri cittadini ad estenuanti viaggi in quel di Miazzina o in altre strutture del Verbano, posti oggi riavuti, ma che dovrebbero essere riequilibrati.
          Presidente, mi sarei aspettato che prima di convocarci e magari “informarci” su decisioni già assunte, la Regione avesse inviato ai Sindaci una “BOZZA” di riordino della sanita’ provinciale, comprendente non solo l’aspetto ospedaliero del problema , ma anche quello della medicina territoriale che deve essere affrontato di pari  passo con il primo argomento, bozza che avremmo potuto esaminare, proporre ai nostri concittadini e poi se necessario emendare nelle sedi opportune, il percorso sarebbe stato molto piu’ sinergico e trasparente nell’interesse di un territorio che e’ stanco di subire decisioni politiche assunte da Torino.
Mi auguro che il 25 ottobre emerga una decisione “saggia” per il nostro territorio se cosi non fosse la politica a tutti i livelli dimostrera’ ancora una volta di aver fallito e di aver anteposto delle ideologie di partito o di movimenti rispetto alle reali esigenze dei nostri cittadini .
Premosello-Chiovenda li, 17 Ottobre 2019
                                                                                                Giuseppe Monti
                                                                                Sindaco di Premosello-Chiovenda