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portantini pompe funebri
BIELLA – 22.10.2015 –  I portantini delle pompe funebri

erano lavoratori “in nero”. Ci sono anche alcune agenzie del Vco e del Novarese tra quelle finite nel mirino della Guardia di finanza di Biella che, attraverso l’operazione “Staff leasing” ha denunciato 80 persone in tutto il Nord-ovest.

Le menti erano i titolari di due società di onoranze funebri biellesi che reclutavano portantini a basso costo per sé e per numerose altre società del territorio prestandoli di volta in volta come se fossero un’agenzia interinale, attività per la quale non erano autorizzati. Il vantaggio di chi ne usufruiva era significativo alla voce personale perché permetteva loro di risparmiare i contributi. La pratica era così utile che una società, quella da cui ha avuto origine l’indagine, non aveva in forza nemmeno un dipendente, circostanza inverosimile per chi svolge un servizio funebre in cui servono almeno quattro portantini. Le due agenzie “madri” assumevano il personale con un finto contratto di lavoro autonomo e lo utilizzavamo impropriamente per prestazioni occasionali quando in realtà l’impiego era fisso.

Il sistema era così radicato che dalle due società s’è esteso a altre 78, comprese alcune di Vco e Novarese, ma anche delle province di Vercelli, Torino, Varese, Pavia, Milano, Asti, Massa e Alessandria. Decisiva ai fini dell’attività investigativa la scoperta di una sorta di libro nero dei portantini che, ben celato nell’armadio di un ufficio, conteneva le minuziose annotazioni di giorni, luoghi e orari in cui venivano “prestati” i portantini, che nel periodo verificato erano 100 e hanno svolto oltre 6.000 giornate lavorative totali.

Ai titolari delle due società principali è contestata l’evasione di Iva per 200.000 euro, ma anche illeciti delle norme che regolano il lavoro per ammende superiori a 2 milioni di euro. Parte di questa cifra dovrà essere pagata da chi fruiva dei portantini in “nero”, che dovrà anche rispondere del mancato pagamento dei contributi Inps e Inail.