VERBANIA – 24.10.2015 – L’avrebbe fatta franca
se lei stessa non avesse messo la polizia sulle sue tracce. Ieri il tribunale di Verbania ha condannato Anna Sbano a 4 mesi e 100 euro di multa per aver rubato dall’Euronics di Pallanza il 31 agosto 2013 accessori per la telefonia del valore di 150 euro. Presentatasi al mattino come una normale cliente, aveva chiesto informazioni a un addetto su un caricabatterie Sony per cellulare. Un prodotto – così ha riferito il responsabile del punto vendita – abbastanza caro e che non era di largo consumo. Nel pomeriggio un altro addetto aveva trovato la confezione aperta, abbandonata e vuota, senza il contenuto. Dall’analisi dei filmati della videosorveglianza interna era stata individuata una donna, descritta in aula da un testimone come di mezz’età, robusta, coi capelli neri e vestita di nero, che con fare sospetto maneggiava tra le confezioni. Ulteriori controlli avevano permesso di ritrovare anche la confezione di un’auricolare. I fatti erano stati denunciati alla polizia che non avrebbe avuto modo di identificare la signora se non fosse stato che la stessa, quel giorno, in precedenza s’era presentata a un altro addetto del settore telefonia al quale aveva consegnato la fotocopia della carta d’identità per l’attivazione di una sim card. Per gli agenti è stato facile raggiungerla a casa e, nella perquisizione, ritrovare la merce rubata. Per il pm Maria Portalupi la donna è colpevole di furto aggravato, con l’aggravante che naturalmente non è il valore della merce – 150 euro per una società come Euronics è un’inezia – ma l’aver manomesso e danneggiato le confezioni per eludere l’antitaccheggio. L’avvocato Lorella Zanardelli, difensore della donna, ha sostenuto invece la sussistenza del furto semplice, che va perseguito di querela di parte e che doveva essere archiviato perché la denuncia era stata presentata non dal legale rappresentante dell’azienda, ma da un impiegato privo dei poteri di rappresentanza.
A fronte di una richiesta di 6 mesi e 200 euro di multa il giudice Rosa Maria Fornelli non ha riconosciuto le aggravanti ma l’ha condannata a 4 mesi e 100 euro di multa.