BAVENO – 15.04.2015 – Qualche azienda in più con pochi dipendenti in meno. Luci e ombre accompagnano i dati della Camera di commercio del Vco nell’appuntamento con l’annuale rilevazione di imprese e personale. I numeri, presentati stamane a Villa Fedora nell’ambito dell’incontro sul Smail (Sistema di monitoraggio annuale delle imprese e del lavoro), che incrocia i dati camerali e quelli Inps, rivela un quadro di sostanziale stagnazione che, paradossalmente, è positivo poiché interrompe un lungo ciclo recessivo.
A giugno 2014 gli addetti operanti nelle imprese attive del Vco si sono attestati attorno alle 41.600 unità (-1,1% su base annua), distribuite tra 12.400 società (+0,5%). “Dal punto di vista dell’occupazione – ha dichiarato il presidente della Camera di commercio, Cesare Goggio – si registra un calo. Pur negativa, la variazione è meno incisiva di quella riscontrata a giugno 2013 (-3,2%)”.
Il settore più in crisi è l’edilizia (-4%), quello più in salute il turismo (+0,7%).
“Il tessuto imprenditoriale locale s’è modificato rispetto agli anni pre-crisi, registrando a giugno 2014 un peso maggiore, in termini di imprese e addetti, per il comparto dei servizi a scapito dell’industria” ha spiegato Pietro Aimetti, amministratore delegato di Gruppo Clas spa, azienda partner nel Smail, il cui archivio mette in luce a giugno 2014 14.197 imprese (tra sedi e unità locali) e 41.594 lavoratori (la somma tra proprietari e dipendenti) di cui 27.631 dipendenti. Il settore dei servizi la fa da padrone con oltre il 40% degli addetti. Il 70% delle imprese hanno un solo addetto, il % più di dieci.
Le imprese artigiane sono 4.545, quasi il 37% del totale, e impiegano 9.672 persone (il 23%).
Analizzata dal 2008 a oggi la situazione è di decrescita. In sei anni sono stati persi in totale 2.750 posti di lavoro (-6,2%), somma algebrica tra i - 2.780 dell’industria, i -1.150 dell’edilizia e i +1.200 del terziario.
Le imprese “rosa” gestite da donne sono il 23% e impiegano 7.100 addetti. Oltre un quarto delle donne lavora nel comparto turismo-ristorazione e nell’industria dei prodotti in metallo. Le impresegiovanili, guidate da giovani fino a 34 anni, sono il 12% del totale e impiegano circa 2600
addetti.
Per quanto riguarda il pendolarismo, i flussi più rilevanti di lavoratori residenti in uscita dal territori
della provincia riguardano i frontalieri impiegati in Svizzera nel Canton Ticino, circa 5.200 persone. Numeri rilevanti anche per i pendolari verso Novara (2.200), Milano (1.500), Canton Vallese (1.000), Varese (500). In entrata 1.200 persone.