VERBANIA – 16.11.2019 – L’appuntamento
è per oggi pomeriggio alle 15 al palasport di Intra, che aprirà alle 14. È il Consiglio comunale aperto di Verbania il primo passo della mobilitazione del Verbano contro il progetto del nuovo ospedale di Domodossola e il declassamento del “Castelli”. Mentre, alla spicciolata, gli altri centri del territorio stanno portando in approvazione l’ordine del giorno condiviso stilato dal coordinamento dei sindaci e prosegue a spron battuto la raccolta firme in piazza, in queste ore il tam-tam mediatico è pressante perché, al di là delle ragioni addotte da chi protesta, l’obiettivo è uno: far pesare numericamente (con un palasport pieno e migliaia di firme) la voce del Verbano, che compatto s’è schierato contro il progetto presentato, tanto che in piazza centrosinistra e centrodestra hanno condiviso i banchetti della raccolta firme. Si attende anche di capire quale sarà la posizione dei leghisti di Verbania. Nell’assemblea municipale sono cinque. Di questi, quattro (il capogruppo Mattia Tacchini, Attalla Farah, Michael Immovilli e Katiuscia Zucco) hanno pubblicamente preso posizione contro il progetto della Regione. Oggi si saprà se la posizione permane. Che nel Carroccio ci sia quantomeno dibattito è dimostrato anche da quanto accaduto a Cannobio, dove l’ordine del giorno che sarà discusso oggi è passato con tutti voti favorevoli ma con l’astensione del leghista Rubini, eletto con una lista civica la cui altra esponente in Consiglio, invece, s’è espressa favorevolmente. C’è dibattito anche a Mergozzo, comune di “frontiera” tra Verbano e Ossola. Il sindaco Paolo Tognetti è intervenuto all’assemblea dei sindaci ossolani schierandosi per il nuovo ospedale a Domo. Il capogruppo di minoranza Giancarlo Tonetto l’ha criticato. La situazione mergozzese è paradossale perché, non più tardi di due anni fa, il Comune ha lasciato il Ciss Ossola per aderire al Consorzio dei Servizi sociali del Verbano. Ora la posizione ufficiale è: la sanità con l’Ossola, i servizi sociali col Verbano.