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domo piazza comune

DOMODOSSOLA - 29-11-2019 - È durata tre ore,

con una sola interruzione di cinque minuti, la seduta del consiglio comunale domese di ieri sera. Assente il consigliere Domenico Capristo ben un’ora è stato necessario per votare l’adozione al progetto preliminare di variante parziale n. 8 al piano regolatore con un duro scontro politico fra maggioranza e minoranza. Quest’ultima accusava la coalizione Pizzi di aver cambiato le carte in tavole passando da una variante strutturale a quella parziale senza passare più dalla commissione urbanistica.
L’assessore Franco Falciola, per la prima volta in difficoltà davanti all’evidenza del cambiamento, ha spiegato il complesso iter e il motivo del fatto che si sia passati da una variante strutturale a quella parziale inglobando alcune proposte arrivate dai cittadini. In totale sono state 265 le richieste arrivate al Comune. Di queste una parte sono state inserite nella già approvata variante del centro storico, una parte in questa variante, mentre le altre saranno inseriti nella prossima variante strutturale.
La giunta, con una delibera di indirizzo di aprile, aveva annunciato questa intenzione che però non è stata recepita dalla minoranza. Il sindaco ha così ricordato come non spetti alla maggioranza informare i consiglieri comunali, ed ha chiesto quindi una maggiore attenzione da parte dei capigruppo.
Vivace scambio di battute tra il sindaco e i consigliere Rapetti della lista civica, che ha criticato la scelta politica della maggioranza. Ma una piccola spallata alla granitica maggioranza è venuta da Simone Racco presidente della commissione, il quale si è preso delle colpe sul disguido accaduto ma anche detto che personalmente e politicamente lui avrebbe agito in maniera differente senza inserire solo alcune richieste di edificabilità.
Una passaggio che è stato ripreso dal consigliere Mauro Rasio del Pd e parzialmente smentito da Racco. Per questo l’esponente del Pd ha chiesto copia scritta dell’intervento di Racco. Alla fine il progetto preliminare è passato con i voti di tutta la maggioranza e l’astensione dei 4 consiglieri di minoranza. Non hanno preso parte alla discussione e al voto, perché parte in causa, i consiglieri Bolognini e Bottaro.