TORINO – 29.10.2015 – L’autunno di Firmpoli.
A Torino come a Verbania stanno arrivando al capolinea le inchieste sulla raccolta delle firme per le elezioni regionali e comunali. Nel capoluogo oggi è stata diffusa la notizia delle 10 richieste di rinvio a giudizio chieste dai pm Patrizia Caputo e Stefano Demontis (l’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore aggiunto Andrea Beconi) nei confronti di altrettanti esponenti del centrosinistra. Rispetto alle 21 persone indagate, oltre alle cinque già escluse al momento della chiusura indagini, altri sei sono uscite dal processo. Tra questi c’è il consigliere regionale di Sel Marco Grimaldi. Resta coinvolto il collega Daniele Valle (Pd) insieme alla moglie, gli ex consiglieri provinciali Pasquale Valente e Davide Fazzone, il presidente della V circoscrizione Rocco Florio, altri dipendenti e militanti del Pd. Secondo l’accusa avrebbero prodotto le firme false che, raccolte in pochi giorni alla vigilia delle Regionali 2014, sono servite per la presentazione della lista Pd a Torino e del “listino” del governatore Chiamparino. La decisione se rinviarli a giudizio spetterà al gup Paolo Boemio. L’inchiesta è nata dalla denuncia del leghista Mario Borghezio. In sede di giustizia amministrativa il ricorso elettorale al Tar proposto dalla leghista Patrizia Borgarello, nel primo giudizio di merito ha “salvato” il risultato delle urne e la giunta Chiamparino.
S’avvicina anche a Verbania la data per l’udienza preliminare del processo firmopoli. L’11 novembre compariranno di fronte al giudice Marco Zacchera, Luigi Songa, Antonio Tambolla, Antonio Di Tullio, Diego Brignoli, Giuseppe Grieco, Giulio Lapidari e Marco Campanini. Sono le otto persone - il pm Nicola Mezzina ha chiesto l’archiviazione per Silvia Magistrini – che le indagini della sezione di pg dei carabinieri hanno individuato come autori delle firme false o come autenticatori di firme genuine ma raccolte in maniera irregolare, non alla presenza dell’elettore. Zacchera, Songa, Tambolla e Di Tullio sono accusati di aver apposto in prima persona firme apocrife; Songa di averne anche autenticate, così come Campanini. Tutti hanno operato su liste appartenenti al centrodestra a sostegno del candidato sindaco Mirella Cristina.
Brignoli e Grieco, invece, avrebbero autenticato le firme delle liste di centrosinistra pro Silvia Marchionini, mentre Lapidari l’avrebbe fatto a favore di Stefano Gaggiotti.