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VERBANIA - 06.12.2019 - Non sopporta

la presenza di turisti ed escursionisti all'Alpe Vercio. E' stato così che armatosi di una motosega, un anno fa aveva minacciato due coniugi proprietari di una baita all'alpe sopra Mergozzo. Il Tribunale di Verbania lo ha ritenuto colpevole di minaccia aggravata dall’uso di arma impropria. Claudio Godino, 58 anni, è stato condannato a un mese di reclusione con pena sospesa e a sessanta giorni di libertà vigilata. I fatti risalgono alla mattina del 26 dicembre 2018, giorno in cui i coniugi, furono ripetutamente offesi ed insultati prima che l’aggressore impugnasse e accendesse una motosega minacciando di usarla contro di loro se non avessero abbandonato immediatamente l’alpeggio. I due non se l'erano fatto ripetere, ma lasciata l’Alpe Vercio avevano poi denunciato i fatti al Nucleo Investigativo dei Carabinieri Forestali. Dagli accertamenti svolti dai militari l’uomo accusato, unico residente dell’alpeggio, è risultato non essere nuovo a comportamenti del genere in quanto in più occasioni aveva manifestato atteggiamenti aggressivi nei confronti di escursionisti e turisti in transito poiché non tollera la presenza di persone sui terreni antistanti la propria dimora. Dalle verifiche espletate è stato inoltre rilevato come il Godino non sia proprietario di alcun immobile presso l’alpeggio in quanto vive stabilmente in una baita dell’Associazione Alpe Vercio che ne consente l’utilizzo in cambio dell’esecuzione di piccoli lavori di manutenzione e taglio vegetazione. Proprio per questo motivo il condannato possiede la motosega utilizzata "impropriamente". La pena ad un mese di reclusione è stata sospesa ma Godino, già condannato per delitti contro il patrimonio, sarà sottoposto a sessanta giorni di libertà vigilata durante i quali sarà sottoposto al controllo dell’Autorità di Pubblica sicurezza e seguito dai sevizi sociali ai fini del reinserimento. La pena detentiva diverrebbe esecutiva nel caso di consumazione di ulteriori reati.