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ORNAVASSO - 9-12-2019 - Un cinema-teatro

affollato nella serata di sabato 7 dicembre a Ornavasso, per l’iniziativa promossa dal locale Gruppo Alpini nell’ambito della Festa dei Patroni ornavassese San Nicolao e di Migiandone Sant’Ambrogio, in cui è stato ricordato nella ricorrenza del centenario della nascita il maestro Francesco Zoppis e poi pure la presentazione del libro “Gli Ottagoni di Ornavasso – Il palazzo Modrone e la chiesa della Madonna della Guardia”, che ha come autori Clara Moschini e Paolo Volorio.

Dopo il saluto del Capogruppo Fermo Massimo, il ricordo di Francesco Zoppis – la cui foto compariva in una bella tela fotografica di Carlo Pessina all’ingresso della sala – è stato aperto da Lino Cerutti, che ne ha ricordato il ruolo come maestro elementare, quando questa figura unica e di rilievo era un punto di riferimento per gli alunni delle scuole e specie nei piccoli paesi, sottolineando come la nutrita presenza di ornavassesi fosse la testimonianza della viva riconoscenza verso questo educatore, nato a Vogogna nel 1919 e deceduto nel 1992.

Antonio Longo Dorni ha invece parlato di Francesco Zoppis come giornalista e scrittore, conosciuto nel suo periodo di collaborazione con il settimanale “Il Popolo dell’Ossola”, di cui Zoppis fu anche direttore prima del passaggio della gloriosa testata alla Stampa diocesana, rimarcando anche attraverso una diretta testimonianza personale  l’attenzione nei confronti dei collaboratori ed in particolare delle nuove leve, cosa che oggi difficilmente si verifica, con il mutare del mondo dell’informazione e delle relazioni umane.

E’ stato invece Pier Antonio Ragozza a tratteggiare la figura di Francesco Zoppis come alpino e poi partigiano, che ha definito “uomo di pace che aveva dovuto fare la guerra” richiamandone la partecipazione al secondo conflitto mondiale, in particolare in Jugoslavia, e poi come combattente della libertà nelle fila dei “fazzoletti verdi” della divisione Valdossola del magg. Superti e del fatto che, dopo la caduta della Repubblica dell’Ossola, Zoppis con pochi altri rimase in zona partecipando poi alla liberazione di Milano.

Particolarmente toccante l’intervento di Giandomenico Zoppis, uno dei figli del Maestro presente con diversi altri familiari, che ha ricordato il momento della dipartita del padre.

Quello di Ornavasso è stato un doveroso ricordo di un grande ossolano, che si distinse per la sua modestia e per l’attaccamento forte ai valori per cui aveva combattuto, ma anche ad una fede sincera e mai ostentata, testimoniati quotidianamente nella vita di Francesco Zoppis.

L’altro momento della serata è stato quello della presentazione del libro “Gli Ottagoni di Ornavasso – Il palazzo Modrone e la chiesa della Madonna della Guardia”, che in 160 pagine corredate da un centinaio di immagini a colori ricostruisce per la prima volta le vicende storiche dei due edifici – di cui esiste ancora solo la chiesa – grazie alle ricerche effettuate nella documentazione inedita reperita presso l’archivio dei Visconti di Modrone di Milano.

Clara Moschini, ornavassese di origine ma da cinquant’anni milanese di adozione, ha ricordato come sia nata la pubblicazione e di come si sia svolta la ricerca in archivio, dal quale sono emerse non solo informazioni sugli edifici, ma anche sulla figura del nobile abate Gio Carlo Modrone, che per questioni con l’Inquisizione si trasferì ad Ornavasso a metà del Seicento e di tutte le vicende che ruotano intorno a questo personaggio e pure ad altri vissuti nel periodo considerato.
L’altro autore, Paolo Volorio, ha invece descritto dal punto di vista architettonico le due opere, raffrontandole pure con altri progetti dell’Arrigoni che le firmò, presentando diverse immagini anche inedite ed interessanti ricostruzioni di come si presentava anche nei particolari il palazzo detto dell’Ottagono, oggi non più esistente perché poi lasciato crollare e infine distrutto per consentire l’edificazione di una opera della Linea Cadorna, fornendo inoltre nuove chiavi di lettura circa l’architettura della Madonna della Guardia.