Matteo Renzi ha parlato
nei giorni scorsi in Senato “ sul finanziamento della politica” , ed il resoconto giornalistico evidenzia che ha concentrato l'intervento sui rapporti tra politica e giustizia e che ha detto che la colpa di una magistratura debordante è dei politici che “per pavidità o mediocrità arretrano nei confronti dei pubblici ministeri”. Analisi giusta, completamente condivisibile. Peccato che il Renzi di oggi sia l’opposto rispetto al Renzi del passato. Personalmente sono stato oggetto delle sue battute superficiali sulla cosiddetta invenzione delle “mutande verdi” . Mentre c’ era un processo in corso e mentre Renzi ricopriva la carica di Presidente del Consiglio. A proposito di processi mediatici, di processi di piazza e di opinioni esterne che indebitamente rischiano di influenzare i processi… Un atteggiamento incoerente con la sortita dell’altro giorno ha tenuto anche con riferimento alla vicenda Marino. L'ex Sindaco di Roma sarà stato un personaggio difficile, ma la vicenda giudiziaria che lo ha riguardato era veramente senza senso. Poi, ho stampate nella memoria le frasi che Renzi ha indirizzato a Berlusconi quando è stato fatto uscire di scena. Allora non era certo intervenuto in sua difesa. Insomma, i processi di piazza di cui oggi si lamenta, per primo li aveva fatti o sfruttati lui. Aveva interpretato i panni del rottamatore. Adesso è pentito, semplicemente perché non vuole essere rottamato lui.
Oggi è difficile dargli credito. Anche perché dal suo atteggiamento traspare una continua esigenza di essere legittimato dagli attori del teatrino politico/mediatico che non vuole, appunto, lasciare. Però occorre sempre distinguere le cose dette da chi le dice. Oggi c’è effettivamente la necessità di fare i processi nei Tribunali e non nelle piazze o sui giornali. C’'è bisogno che questo sia un punto fermo, indipendentemente dalle persone o dagli interessi del momento.
Buona domenica e buona settimana.
Roberto Cota