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TREVISO – 21.12.2019 – Bancarotta fraudolenta.

È un nuovo reato, che nasce dalla dichiarazione di insolvenza pronunciata dal Tribunale di Treviso e confermata dalla Corte d’Appello di Venezia, quello per cui in Veneto si torna a indagare, con la quasi certezza, che questa volta, sui misfatti dell’istituto di Montebelluna non cada la mannaia della prescrizione. A Treviso il pm Massimo De Bortoli ha aperto un fascicolo nel quale, al momento, sono iscritti nove nomi, tutti riservati. L’ipotesi dell’accusa è che il comportamento dei vertici della banca abbia portato, con operazioni finanziarie spregiudicate e troppo facili concessioni di credito, a depauperare il capitale sociale dell’istituto di credito che, a un passo dal crac, è stato posto in liquidazione coatta amministrativa e poi ceduto (nelle attività bancarie e nel patrimonio) per cinquanta centesimi a Intesa Sanpaolo. I fatti non sono nuovi, ma cambia la natura giuridica perché, dichiarata l’insolvenza, i magistrati possono procedere per i reati di bancarotta, la cui prescrizione è di dieci anni, calcolati dalla dichiarazione di insolvenza.