VERBANIA – 02.01.2020 – Sono state poco meno
di seicento le “cicogne” che nel 2019 hanno visitato gli ospedali del Verbano Cusio Ossola. Nei nosocomi di competenza dell’Asl Vco, che in fatto di natalità vive da tempo una situazione complicata tra carenza di personale, reparti doppi e mobilità passiva delle partorienti, s’è superata la soglia di 500 parti indicata (come deroga, perché a regime la quota è 1.000) dalla legge come standard minimo di sicurezza per garantire la sopravvivenza del reparto di Maternità. Come è noto la Provincia Azzurra centra questo obiettivo sommando i numeri del “Castelli” (dove c’è il reparto di Ostetricia-Ginecologia, con annessa Pediatria) e del “San Biagio (dove esiste un punto nascite e l’assistenza pediatrica è garantita da una convenzione onerosa e da medici a gettone). Nel 2019 il bilancio è stato di 595 parti, 400 dei quali (il 67,2%) naturali, a fronte di 195 con taglio cesareo e intervento chirurgico. La proporzione tra i due presidi è numericamente tutta a favore di Verbania, che chiude l’anno solare con 477 nuovi nati. Domo si ferma a 118 e, a livello percentuale, è notevolmente indietro: 19,8% contro 80,2%. Invertiti, per ragioni contingenti di struttura medico-sanitaria (quello domese è un semplice punto nascita che non dispone, per esempio, della Pediatria), i rapporti tra parti naturali e cesarei. A Verbania i primi sono stati 298 (62,5%), i secondi 179 (37,5%); a Domo 102 (86,4%) e 16 (13,6%).
Facendo una media giornaliera, si contano 1,6 nuovi nati al giorno. Il picco a Verbania è stato raggiunto nel mese di luglio, con 59 bambini venuti al mondo. Il mese meno prolifico è stato maggio (30). Al “San Biagio” s’è passati dai 4 di febbraio ai 17 di maggio.
Da questa statistica, fornita ufficialmente dall’Asl Vco, vanno escluse tutte quelle famiglie di residenti che hanno scelto di ricorrere alla mobilità passiva, sia essa verso altri ospedali piemontesi (senza aggravio di costi per la Regione), soprattutto Borgomanero -punto di riferimento in particolare per il Cusio e per il Verbano; sia fuori Regione (con esborso economico per la Regione).
Questa statistica, da sempre osservata speciale proprio per la battaglia di campanile per il mantenimento del punto nascite che da vent’anni infiamma il Vco, è importante anche in chiave nuovo ospedale. Nei piani della Regione il nuovo “Castelli” sarà declassato a presidio territoriale e privato di Dea e dipartimento materno-infantile, a favore del nuovo ospedale che sorgerà alla periferia sud di Domodossola e che prenderà il posto del “San Biagio”. Se i numeri si manterranno anche nel nuovo assetto geografico -magari migliorando se si ridurrà la mobilità passiva- si sarà ancora sopra la soglia dei 500 parti. In caso contrario, se togliendo servizi a sud della provincia esplodesse la mobilità passiva, la Maternità sarebbe a rischio.