VERBANIA – 04.01.2020 – Una serata per raccontare
una tragedia misconosciuta. È un approccio storico che vuole andare al di là dell’ideologia quello dell’evento che si terrà il 31 gennaio a Villa Giulia. A 75 anni dall’affondamento e a 12 dalla scoperta del relitto, il battello “Milano” rivivrà nelle immagini: quelle dello scafo affondato davanti a Pallanza riprese dai sommozzatori dei vigili del fuoco; e quelle storiche di un collezionista di immagini locali. L’evento è organizzato dalla sezione locale Comitato 10 febbraio, organizzazione nata per conservare e tramandare la memoria delle foibe, in collaborazione con il comando provinciale dei vigili del fuoco e con il comune di Verbania.
La storia del piroscafo Milano, unità navale della Navigazione laghi in servizio di linea sul Verbano agli inizi del Novecento, risale al 1944. Nel pieno della guerra civile gli angloamericani bombardavano obiettivi della Repubblica sociale italiana. In settembre avevano effettuato raid aerei sui laghi. A Baveno, il giorno 25, fu mitragliato e affondato il “Genova”, a bordo del quale morirono 34 persone. Poche ore più tardi tocco al “Torino”, ormeggiato a Luino e mandato a picco (senza morti o feriti). L’indomani nessun battello avrebbe dovuto lasciare i porti, ma il “Milano” lo fece. Partì da Laveno con a bordo soldati della Rsi, civili e l’equipaggio. Fu colpito e, in fiamme, andò alla deriva sino alla costa pallanzese, dove attraccò a villa l’Eremitaggio, sbarcò morti e feriti prima di finire la sua storia a largo, inabissandosi.
Il 7 novembre 2007 una squadra di sommozzatori dei vigili del fuoco in esercitazione scoprì il relitto, a 205 metri dalla costa e a 237 di profondità, immortalandolo con un Rov (un robot a comando remoto).
In anni recenti il ricordo della tragedia del “Milano” è stato coltivato quasi esclusivamente da partiti e associazioni di destra, in ossequio ai civili e ai militi della Rsi. L’intento della serata è quello di togliervi ogni connotazione ideologica, sottrarlo agli schieramenti e restituirlo come narrazione di un tragico evento.