VERBANIA – 03.11.2015 – È iniziata alle 19 di stasera
la riunione di maggioranza che segue di un giorno le dimissioni del presidente del Consiglio comunale Diego Brignoli e che anticipa di una settimana il Consiglio comunale in cui si dovrà votare il suo sostituto. Nessuna comunicazione ufficiale è uscita tra ieri e oggi dai democratici, anche se si tende a ricondurre le dimissioni alle vicende giudiziarie di Firmopoli (peraltro, ironia della sorte, non legate alle autentiche della lista Pd ma della civica “Con Silvia per Verbania”) più che a questioni politiche, diversità di vedute. Questioni che esistono, che Brignoli stesso non nega ma che non ha voluto finora esternare fino in fondo.
Ieri sera intanto s’è tenuta la riunione della segretaria cittadina guidata da Riccardo Brezza nella quale ha preso corpo l’ipotesi di aprire la corsa alla presidenza alle minoranze, con il nome dell’attuale vicepresidente Damiano Colombo (Ncd) che sarebbe il più gradito. È chiaro che se il ragionamento sul presidente d’opposizione fosse politico non toccherebbe certo al Pd scegliere per primo, a meno che non si voglia rischiare il cortocircuito accaduto con il presidente della Commissione Servizi alla persona.
Intanto si registrano le prime reazioni politiche. I primi a commentare, e a colpire duramente il Pd, i suoi dissidi e i suoi silenzio, sono Renato Brignone e il movimento “Una Verbania possibile”. “Conoscendone ed apprezzandone (di Brignoli, ndr) soprattutto le qualità personali e doti umane non possiamo che essere felici per lui. La situazione era palesemente insostenibile, un partito (il suo) che lo ha evidentemente marginalizzato, che mai ha dimostrato con atti concreti di muoversi verso la linea del dialogo che in vano Brignoli ha tentato di strutturare. Circondato da persone che hanno dimostrato di essere più fedeli al potere che portatori di valori politici patrimonio di una sinistra che, ancorché "moderata", avrebbe molto da dire sul nostro territorio. Tutto fagocitato dai personalismi di un sindaco che con Brignoli perde il secondo elemento di qualità, il primo era l'ex Assessore Tradigo (…). Da spettatori ancora una volta non possiamo far altro che osservare che la Politica (con la "P" maiuscola) sta perdendo le sue persone più lucide (le persone con più dignità prendono atto che il troppo è troppo) e che per l'ennesima volta questa città si sta impoverendo”.
Di "(In)sofferenza e perplessità” e “dell’essenza di un grave malessere” parla Mirella Cristina di Forza Italia a proposito di Brignoli. “In questi mesi ho apprezzato lo spirito col quale Brignoli si è dedicato al suo Ufficio e per questo lo ringrazio per il lavoro svolto, aggiungendo il mio rammarico per questa sua decisione. Ma lo ringrazio anche per aver voluto esplicitare tutta la sua motivata critica alla Giunta, soprattutto al modo di fare politica del sindaco Marchionini: un modo dove la condivisione e la partecipazione non trovano alcun spazio. Dopo Damiano Tradigo e Diego Brignoli attendiamo di vedere chi sarà il prossimo del Pd ad aprire gli occhi e a prendere le distanze dal sindaco”.
“Un chiaro segnale politico di quella parte di Pd che meglio interpreta i malumori della sinistra cittadina che non sopporta più il Sindaco e il suo modo di interpretare la politica”, aggiunge Michael Immovilli di ForzaSilvio. “Credo di non sbagliare nel poter dire che il Pd alla fine manderà a casa questo Sindaco e vedremo lo stesso film messo in scena per il Sindaco Marino a Roma”.