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magi vedasco due

STRESA – 06.01.2020 – È stata una folla

mai vista nelle precedenti novantanove edizioni quella che, ieri pomeriggio, ha accompagnato la centesima rappresentazione dei Re Magi a Vedasco. Si stima che più di duemila persone siano salite nella frazione stresiana, trasformata come da tradizione nel borgo d’una volta, con i figuranti degli antichi mestieri sparsi in vie, piazze, cortili e giardini. Hanno atteso il corteo, aperto da un concerto di campane, guidato da Giuseppe e Maria, seguito dai Magi e da Re Erode, che hanno faticato più del solito a raggiungere l’ortatorio di Vedasco per la benedizione impartita dal parroco don Gianluca Villa, che ha ricordato come il luogo di culto sia l’unico della Diocesi di Novara dedicato ai Re Magi, la cui devozione risale al XVI secolo ed è testimoniata dalla pala d’altare di scuola senese custodita nell’oratorio e che è stata dipinta nel 1528. La tradizione dell’Epifania di Vedasco inizia lì per la parte religiosa. Per quella popolare, la processione e il presepe vivente sono iniziati a fine Ottocento e, nonostante alcune interruzioni, l’evento ha traguardato due secoli ed è arrivato a celebrare il suo centenario, omaggiato anche dali libro scritto da Andrea Lazzarini e dall’annullo filatelico di Poste Italiane, acquistato da 1.200 persone. A conclusione della giornata c’è stato poi, venendo a riti più “profani”, della Befana che ha portato le calze in dono ai bambini.

Le foto sono di Andrea Lazzerini.