VERBANIA - 08.01.2020 - Non prese parte
ad alcun incendio doloso. Dopo un patteggiamento e una condanna si chiude con un'assoluzione la vicenda del 6 settembre 2017, la notte in cui un boato svegliò Stresa e annunciò l'incendio che distrusse l'interno del Roxy Bar. Un incendio che parve sin da subito doloso per gli inneschi trovati nel locale, che aveva la serratura forzata. I carabinieri di Stresa individuarono in una ritorsione per uno "sgarro" subito qualche giorno prima dai titolari del bar durante una lite il movente e nel milanese -con una seconda casa a Stresa- Gregorio Spozio, 85 anni, il mandante. Questi sarebbe stato aiutato da due amici, partiti con l'anziano in auto quella notte. Mentre Spozio, processato con rito ordinario, è stato condannato lo scorso novembre a un anno e 15.000 euro di risarcimento provvisionale (pena sospesa) alle parti civili, gli altri hanno scelto riti alternativi. Carmine Costabile, 62 anni, ha patteggiato 8 mesi (col beneficio della sospensione condizionale della pena) a inizio 2019. È rimasta aperta la posizione di Darwin Vicente Velasquez Navarrete, collaboratore della moglie di Spozio, autista del veicolo con il quale i tre raggiunsero Stresa la notte del rogo. Non era presente sul posto, ma secondo la Procura è corresponsabile. L'accusa, che ha chiesto la condanna a tre mesi, ha sostenuto che non poteva non sapere del fatto, anche solo per il boato avvertito a Stresa. La difesa, che ha optato per il rito abbreviato, ha sostenuto che non era a conoscenza dell'intento degli altri. Tesi accolta dal giudice che l'ha assolto.