VERBANIA – 10.01.2020 – Scagionato dal derby
calcistico Juve-Toro, dagli amici, dalla barista e anche dai periti. Non c’è stata alcuna prova che l’incidente occorso a una donna di Gravellona Toce il 6 maggio 2017 alla rotonda della galleria del Bocciol sia stato provocato dal 45enne verbanese finito a processo per omissione di soccorso. A chiamarlo in causa come il pirata della strada che la speronò alle 22 di sera per poi dileguarsi, c’era solo l’identificazione fatta dalla donna ai carabinieri, che in foto riconobbe l’imputato come colui che, al volante di un’auto non identificata, l’aveva centrata nella portiera. Ma dalle risultanze tecniche (due periti hanno esaminato i veicoli non rilevando compatibilità nell’asserito sinistro, tanto che l’assicurazione non ha pagato) e, soprattutto, dalle testimonianze rese, il giudice ha concluso che si sia trattato di uno scambio di persona. L’imputato ha raccontato che quel giorno era andato con la compagna a un matrimonio di amici nel Canavese guidando l’auto di lei (entrambi hanno una Volkswagen Golf), che era partito per rientrare all’incirca alle 19 e che, lungo la strada, pur avendo fretta perché voleva vedere in tv il derby Juve-Toro (lui è tifoso granata, la compagna bianconera), si fermò in un bar di Fondotoce. Questa circostanza è stata confermata dalla ragazza e dalla barista ed è stato possibile risalire agli esatti orari -non combacianti con il sinistro di Gravellona Toce- grazie al tabellino del match, aperto dal gol di Liajic e pareggiato nel recupero dallo juventino Higuain.
A fronte di queste evidenze è stato lo stesso pm a chiedere l’assoluzione, alla quale naturalmente s’è associato il difensore, l’avvocato Paolo Patacconi, confermata dal giudice con la sentenza.
Per questo fatto resta aperto un altro procedimento dal giudice di pace per il reato di lesioni lievi che, a prescindere dalla sentenza di ieri, dovrà essere celebrato da capo con una nuova istruttoria.