VERBANIA – 16.01.2020 – La sanità
è in un’apparente fase di stallo. Se il 2019 s’è chiuso con il progetto della Regione di costruire il nuovo ospedale di riferimento a Domodossola declassando il “Castelli” e con la dura risposta negativa dei sindaci del Verbano, il 2020 s’è aperto con un’apertura verso la sanità privata e senza atti ufficiali. Sono passati quasi tre mesi da quando il governatore del Piemonte Alberto Cirio, l’assessore alla Sanitò Luigi Icardi e il capogruppo della Lega Alberto Preioni annunciarono il piano agli amministratori del Vco. Nelle settimane successive ci sono stati incontri, Consigli comunali, raccolte firme e prese di posizione. Mentre Torino non ha ancora messo nero su bianco la proposta, è di questi giorni l’idea di Icardi di aprire alle convenzioni con i privati i punti di primo soccorso. Nell’annuncio non è stato fatto il nome di Verbania – l’assessore aveva promesso che il “Castelli” sarebbe stato un ospedale pubblico –, ma questa è l’idea più volte ripetuta dal senatore Enrico Montani, leader nel Vco della Lega, azionista di riferimento della giunta Cirio.
In questo stallo è di queste ore la richiesta del presidente del Consiglio comunale di Verbania e già sindaco di Cannobio Giandomenico Albertella, a maggio schierato in prima fila a fianco di Cirio nel centrodestra, di dare risposte concrete. “Sia rispettata e considerata la volontà di 24 consigli comunali, di 42 sindaci dell’Asl Vco che rappresentano più di 100.000 cittadini, di oltre 13.000 cittadini che hanno firmato la petizione per esprimere il loro NO alla proposta della Regione di realizzare il nuovo ospedale a Domodossola ed il declassamento dell’ospedale Castelli e la perdita del suo Dea formulando una proposta di riorganizzazione sanitaria (non solo ospedaliera, ma anche medicina territoriale, implementazione del Coq, sistema delle emergenze) condivisa anche dalle associazioni imprenditoriali, sindacali e dagli operatori sanitari!!!”.